Storia delle Olimpiadi. Da Seul 1988 al ritorno a casa.

4ª puntata – Da Seul 1988 al ritorno a casa.

SEUL 1988

L’URSS raggiunge l’apogeo, conquistando ben 55 Titoli (un record, se si esclude Mosca 1980, in cui mancavano gli USA), ma per la grande potenza sovietica la kermesse di Seul si rivelerà il canto del cigno, visto che nel giro di pochissimi anni “l’Impero del male” si disintegrerà, ed assieme ad esso anche l’egemonia sui tanti Stati satellite, a partire dalla Germania EST, che molto presto verrà riunificata, per degli eventi che porranno finalmente fine al triste periodo della guerra fredda, avviando una nuova epoca. La protagonista assoluta dei Giochi è la tedesca dell’est K. Otto, 6 Ori nel Nuoto (record al femminile, comprendendo tutti gli sport, sinora ineguagliato), di cui 4 individuali, ma negli anni seguenti, quando verrà fuori la pratica del doping sistematico adottato nei paesi sotto influenza del blocco sovietico, le sue medaglie risulteranno macchiate per sempre. Ed a proposito di doping, suscita scalpore la squalifica del canadese Ben Johnson a distanza di poche ore dal trionfo nei 100 metri con tanto di record del Mondo: da quel giorno i Giochi perdono la loro innocenza. Ed il doping diverrà negli anni un male incurabile che inficerà notevolmente la regolarità dell’evento sportivo. Per sempre. Per l’Italia arrivano 6 Ori, decisamente poco in confronto alle ultime due avventure a cinque cerchi. Storico il trionfo di Gelindo Bordin nella Maratona, in una gara che mai prima di allora ci aveva visto trionfatori (ci ripeteremo ad Atene 2004…). Da applausi il bis, dopo il trionfo di Los Angeles, del lottatore V. Maenza. E’ da fiaba il tris di vittorie dei fratelli Abbagnale nel Canottaggio: Giuseppe & Carmine si riconfermano nel “2 con” entrando nel mito (anche in virtù dei tanti successi iridati), Agostino s’erge davanti a tutti nel “4 di coppia”: quest’ultimo si sarebbe ripetuto nel “doppio” ad Atlanta 1996 e nel “4 di coppia” a Sydney, entrando anch’egli nella leggenda del remo internazionale. Il medagliere, come anticipato poc’anzi, vede prevalere di slancio l’URSS, davanti alla DDR (una coppia che negli Anni Ottanta la fa da padrone), poi seguono USA e Corea Sud, solo 10^ l’Italia.

BARCELLONA 1992

Le Olimpiadi aprono le porte ai professionisti del Basket (era ora!; la decisione fu presa dalla FIBA nel 1989) e gli USA vi prendono parte schierando il leggendario Dream Team, ritenuta quasi all’unanimità la squadra più forte di ogni epoca. Micheal Jordan, Magic Johnson & company danno vita ad un torneo da urlo, sbriciolando la concorrenza con irrisoria facilità, sprigionando una forza dirompente e distruttiva a cui nessuno aveva mai assistito, conferendo al gioco una spettacolarità da film fantasy. A livello individuale il protagonista assoluto è invece il ginnasta bielorusso V. Scherbo, che si aggiudica addirittura 6 Ori, di cui 5 individuali. Per quanto concerne i Tuffi, la cinese Fu Mingxia conquista l’Oro nella Piattaforma: si sarebbe ripetuta con una doppietta Trampolino-Piattaforma ad Atlanta 1996, chiudendo la carriera con il quarto Oro olimpico a Sydney, eguagliando i 4 Titoli di G. Louganis. Merita una citazione anche la sedicenne statunitense J. Capriati, la più giovane tennista a vincere la medaglia d’Oro. Tutto questo mentre nel Ciclismo la Gran Bretagna torna a vincere un Oro dopo 72 anni: di lì a poco diverrà una potenza del pedale (su pista). Si segnala l’incredibile repentino passo in avanti della Spagna, che nell’edizione di casa si aggiudica ben 13 Ori: prima di Barcellona ’92 ne aveva vinti a mala pena 5 in tutta la sua storia! L’Italia gioisce in 6 occasioni d’Oro, fra cui ricordiamo il trionfo della Pallanuoto – dopo una infinita finale thrilling con la Spagna risolta ai supplementari per 9-8, gol vincente di F. Gandolfi – di mister R. Rudic e la doppietta (prova individuale e prova a squadre) della fiorettista Giovanna Trillini, che sconfigge avversarie d’ogni genere, compreso un infortunio che di lì a poco la costringerà a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Vincerà ancora la prova a squadre nel 1996 e nel 2000, diventando una delle schermitrici più forti di ogni era. Merita una chiosa anche l’Oro del ciclista Fabio Casartelli nella Prova in linea su strada: pochi anni dopo perirà in un tragico incidente durante una tappa del Tour de France…Il medagliere se lo aggiudica la Comunità di Stati indipendenti (che sostituisce per una edizione gli Stati appartenenti all’ex URSS, in attesa che venga formalizzata, anche dal punto di vista sportivo, la loro indipendenza) con 45 Ori, poi seguono USA 37, Germania 33 (eguagliato il record di Berlino 1936), Cina 16, Cuba 14 (record). Solo 12^ l’Italia. Tornando all’ex URSS, ricordiamo che gli sport che hanno dato più medaglie d’Oro ai sovietici sono stati Ginnastica (73 Ori), Atletica (65), Lotta (62), Sol. Pesi (39) e Canoa (29).

ATLANTA 1996

I Giochi diventano sempre più globali ed inclusivi, con l’apertura agli atleti professionisti che tocca l’apice, e così fanno il loro debutto anche i big del Ciclismo e del Tennis (questi era ricomparso nel programma olimpico soltanto a Seul 1988, dopo un’assenza di svariati decenni). Michael Johnson (USA) diventa il primo uomo a vincere nell’Atletica 200 m. e 400 m. nella stessa Olimpiade (sinora nessuno è più riuscito ad eguagliare tale accoppiata): nel mezzo giro di pista stupisce il pianeta fermando il cronometro ad un sensazionale 19”32, migliorando di ben 34 centesimi il precedente primato. L’Italia tocca l’apogeo, facendo man bassa di allori e soprattutto di Ori. Ce n’è per tutti i gusti, si va dall’apoteosi tanto agognata del leggendario ginnasta Jury Chechi, che agli Anelli ottiene un Titolo che nel ’92 gli era stato precluso soltanto dalla sfortuna, al successo al cardiopalma di R. Di Donna nel Tiro a segno (confermandoci ad altissimi livelli in una disciplina che attualmente, nel 2022, ci vede al 4° posto nel relativo medagliere, comandato dagli USA, davanti alla Cina ed alla decaduta URSS), dal trionfo da fiaba di Agostino Abbagnale (che pochi anni fa aveva rischiato di morire per gravi problemi di salute) nel Canottaggio, sino a giungere all’exploit del Fioretto donne a squadre (che si conferma sul tetto del pianeta trascinato dalle divine G. Trillini e V. Vezzali), passando per i 4 Ori nel Ciclismo (strepitosa Paola Pezzo nella mountain bike, che a Sydney concederà il bis), senza scordarci del bis di A. Rossi nella Canoa (che fra 4 anni vincerà il terzo Oro olimpico in carriera). Alla fine il medagliere ci vedrà sesti con 13 Ori e 35 medaglie totali, dietro ad USA 44, Russia (al debutto post bellico) 26, Germania 20, Cina 16 e Francia 15.

SYDNEY 2000

Nell’edizione che vede l’esordio della Pallanuoto donne (che fra 4 anni ci vedrà protagoniste col nostro 7Rosa), la superlativa canoista tedesca B. Fischer conquista la sesta e la settima medaglia d’Oro in 5 Olimpiadi diverse, sfiorando il record dello schermidore ungherese A. Gerevich (7 Titoli – quasi tutti a squadre – in 6 Olimpiadi): poi ad Atene 2004 il primato del magiaro sarà agguantato (ma la tedesca arriverà a quota 8 Titoli, uno in più del famoso schermidore). Il marciatore polacco Robert Korzeniowski realizza una favolosa ed irripetibile doppietta fra 20 e 50 km, diventando altresì il primo a ripetersi sulla massima distanza (e ad Atene farà tris!). Il greco K. Kenteris vince i 200 metri, quarto europeo dopo Berruti, Borzov e Mennea a riuscirci. Sempre in Atletica, M. Johnson diventa il primo (ed ultimo) a bissare il successo dei 400 m. Nel “4 senza” il canottiere britannico S. Redgrave conquista il 5° Oro olimpico consecutivo (aveva iniziato a Los Angeles 1984 nel “4 con”, per poi vincere sempre nel “2 senza” da Seul 1988 ad Atlanta 1996), entrando definitivamente nel mito (fra i plurititolati del remo ricordiamo anche il coevo M. Pinsent, 4 Ori, con cui spesso gareggia e vince in coppia). Nel Nuoto s’interrompe il dominio della staffetta Usa 4×100 (introdotta a tokyo 1964). Il ciclista tedesco Jan Ullrich conquista la Prova in linea su strada, l’unico capace di vincerla in carriera con in palmares anche il Tour de France (vinto nel 1997). L’Italia ripete il boom di quattro anni prima, aggiudicandosi 13 Ori e 34 medaglie complessive. Arrivano i primi Ori nella storia (!) per il Nuoto, con il ranista D. Fioravanti (doppietta 100 e 200, primo di sempre a riuscirvi) e con il poliedrico Max Rosolino (200 misti). Conquista il primo di 3 Ori individuali di seguito l’eccellente schermitrice Valentina Vezzali, che concede il bis anche nella prova a squadre di fioretto. Secondo tripudio di seguito anche per le cicliste Antonella Bellutti (pista) e Paola Pezzo (mtb). S’erge davanti a tutti anche la leggendaria ed immarcescibile canoista Josefa Idem, che nel “k1” brandisce l’unico Oro di una carriera inimitabile ed infinita. Terzo trionfo che sa tanto di epica per Agostino Abbagnale nel Canottaggio (di cui abbiamo già parlato). Il medagliere vede festeggiare i soliti USA con 40 Titoli, poi troviamo Russia 32, Cina (ormai stabilmente fra le big) 28, Australia 16; 7^ Italia.

ATENE 2004

Dopo oltre un secolo i Giochi tornano finalmente a casa, dove furono concepiti tanto tempo fa dagli antichi greci e dove tutto ricominciò nel 1896 grazie all’intuizione geniale del barone francese Pierre De Coubertin. Il doping inizia ad allargarsi a macchia d’olio (le squalifiche ed i sospetti non si contano più..) coinvolgendo diverse star dello sport (toccherà l’apice a Pechino 2008), ma non è tanto il proliferare della disonestà a far aumentare a dismisura i casi di positività, bensì sono i miglioramenti delle tecniche d’indagine che contribuiscono a farlo venire allo scoperto: vari sotterfugi e le pratiche illecite più disparate, in fondo, sono quasi sempre esistite, persino nell’era pionieristica. Il nuotatore M. Phelps (USA) vince ben 6 Ori, sfiorando il record di Spitz, che nel ’72 aveva toccato quota 7. Ma l’appuntamento con la storia per lo Squalo di Baltimora è solo rimandato di 4 anni… Gli USA dopo 100 anni rivincono un Titolo nell’arte del duello (Scherma). La rumena E. Lipa vince il quinto oro in cinque edizioni nel Canottaggio, eguagliando il record di S. Redgrave stabilito 4 anni prima. L’Italia conquista il proscenio con 10 Ori e 32 medaglie complessive. Secondo Oro individuale di seguito per la celebre fiorettista Valentina Vezzali, che supera nella finalissima l’altra leggenda italiana Giovanna Trillini. Storico Oro, alla Sbarra, per il ginnasta Igor Cassina. Primo Titolo per il Setterosa di Pallanuoto donne di Giusy Malato e Tania Di Mario, che sconfigge in finale, al termine di una sontuosa rimonta, la Grecia padrona di casa ai supplementari. Indimenticabile affermazione del ciclista P. Bettini nella Prova in linea su strada; anni dopo andrà a laurearsi (2 volte) Campione del Mondo: sinora è l’unico, in tale specialità, a riuscire durante la carriera nel difficile bis Titolo Olimpico e Titolo iridato (almeno dal 1996, cioè da quando i corridori professionisti sono stati ammessi ai Giochi: nell’epoca del dilettantismo, invece, vi era riuscito, fra gli altri, E. Baldini). Oro storico anche nella Maratona con Stefano Baldini, che fa rivivere l’impresa di G. Bordin del 1988. Il medagliere vede prevalere gli USA con 35 Titoli, Cina 32, Russia 27, Australia 17 (record che verrà eguagliato nel 2020), Giappone 16, Germania 14; Italia 8^.

di Alberto Sigona

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