Rischiamo di morire di pressione fiscale troppo alta!

C’è solo una ricetta, buona, per uscire dal tunnel di questa crisi senza fine: riformare il fisco e uscire dall’€uro, ma restando in Europa. Altro che riforma Costituzionale, che oltre ad essere inutile è anche dannosa per il nostro sistema democratico. Riformare il fisco. Una delle ragioni cruciali della nostra crisi va individuata nella crescente pressione fiscale arrivata assai sopra il livello massimo di sopportazione. Se non si interviene subito – riducendo questo crescente spostamento di risorse dal settore privato al settore pubblico – salta tutto!
Il nostro Paese ha uno dei sistemi tributari più pesanti e inefficienti d’Europa: la pressione fiscale è elevata, soprattutto su lavoro e impresa, e il sistema amministrativo è farraginoso, confuso e costoso in termini di tempo e risorse. E, soprattutto, lo Stato spende male i soldi dei contribuenti e non tutti pagano il dovuto evadendo e d eludendo il fisco. Dal 2005 al 2015 la pressione fiscale è salita di ben 4 punti percentuali, passando dal 39% al 43%. Un primato europeo, tutto e solo italiano. Basti pensare che i tedeschi hanno visto aumentare la pressione fiscale su Pil di non più di un punto percentuale mentre spagnoli e inglesi l’hanno drasticamente ridotta. Il maggior peso fiscale per gli italiani è stato di decine di miliardi e questo spiega in parte le difficoltà delle famiglie e di un sistema produttivo in cui troppe aziende licenziano o chiudono i battenti. La pressione fiscale reale, cioè tenendo conto del sommerso che non paga le tasse, è oggi in Italia sopra il 50%. Quando un’economia ristagna e la pressione fiscale cresce, solo chi non è sano di mente o in malafede può dire che un Paese è in crescita e che può uscire dalla crisi solo approvando la riforma Costituzionale! Uscire dall’€uro, ma restando nella Ue. Ormai è storia vecchia. Ma il disastro causato da Prodi e Ciampi continua a mietere vittime innocenti o quantomeno mai interpellate sul fattaccio di volere o meno aderire alla ‘moneta unica’. E se l’Italia piange e accumula passivi e debiti su debiti, la Germania ride e non fa che accumulare ricchezza e realizzare attivi su attivi. Tutto merito dell’€uro, e di come è stato realizzato. Si è calcolato che tra il 1998 e il 2014, grazie al cambio favorevole, la Germania ha realizzato un surplus commerciale pari a 2mila miliardi di euro, all’incirca l’ammontare dell’intero nostro debito pubblico. Non bisognava essere dei grandi cervelloni alla stregua di Prodi, Ciampi e compagnia cantando per sapere che accettare di cambiare due mila lire con un euro avrebbe favorito i tedeschi, togliendoci di mano lo strumento della svalutazione che è sempre stata un’arma fondamentale per difendere il nostro Paese. Ma il problema è che in Italia i cervelli, quelli buoni, fuggono all’estero e qui da noi restano solo le teste di… bè, lasciamo a chi legge lo sfogo finale!

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