Questa €uropa non ci piace. Usciamo dall’€uro, subito, adesso, ora!

Quando sei sommerso dai debiti e non riesci più a pagarli perché i tassi d’interesse superano l’ammontare dello stesso debito, e sgobbi di fatica, e sudi giorno e notte, tutta la vita, per pagare un debito che non si azzererà mai, allora ti restano due possibilità: diventare proprietà dell’usuraio o tagliare la corda! Un po’ quello che sta accadendo al debito pubblico italiano: più ci mazzolano di tasse, più paghiamo e più il debito pubblico sale! Assurdo, ma reale! “L’unione monetaria è a un bivio: o si cede più sovranità a Bruxelles o si accettano le procedure di default“. Questo il titolo dell’intervista del Corriere dalla Sera a Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank, il super-falco tedesco, il “braccio armato” di Angela Merkel. Insomma, per chi non lo avesse ancora capito, chi comanda in Europa è la Germania, e se vogliamo pagare tassi d’interesse sul nostro debito ad un prezzo più basso, la Germania dovrà comandare ancora di più. Il che tradotto in soldoni sta a significare: “O pagate o ci date l’Italia”!
E allora, restando sotto botta dei tedeschi e della moneta unica, non se ne esce più da questo circolo vizioso, la cravatta dell’usuraio continua a stringersi intorno al collo degli italiani che rischiano di restare vita natural durante sudditi della Troika e di diventare proprietà dei tedeschi. Pertanto, bisogna spezzare le catene che ci tengono ancorati al fondo del baratro, uscire dall’euro, e ricominciare a salire!Basta andare a vedere i dati relativi al Pil dei Paesi che non hanno l’euro – perché non lo hanno adottato o perché hanno altra valuta -, per rendersi conto di come si vive benissimo anche senza la moneta unica. La Svezia che si tiene stretta la buon vecchia corona e l’Inghilterra con la sua sterlina, ne sono un esempio: continuano a gestire come preferiscono la propria politica monetaria e vivono meglio di noi!Del resto, dopo la Brexit, il partito anti-euro sta crescendo e a scorrere i dati dell’ Ocse, della Banca mondiale, e pure dell’Unione europea, salta fuori che tra il 1995 e il 2015, i Paesi che sono cresciuti maggiormente sono proprio quelli senza l’euro. 

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