Programma cashback. Ricchi premi e cotillon per chi non paga in contanti!

di Redazione. Per combattere l’evasione fiscale, il governo ha varato un piano d’incentivi per chi non usa il contante per gli acquisti, ma si avvale di bancomat, bonifici e carte di credito.

I rimborsi del “Programma cashback” arriveranno ogni sei mesi (a luglio 2021, gennaio 2022, luglio 2022) e ci saranno anche due super premi da 1.500 euro per i primi 100mila aderenti che totalizzeranno il maggior numero di transazioni digitali: lo prevede la bozza del decreto attuativo della misura per incentivare i pagamenti digitali.

Per partecipare al programma serviranno minimo 50 transazioni a semestre e il rimborso potrà arrivare fino a 150 euro, su un tetto di spesa complessivo di 1.500 euro ogni sei mesi. Il rimborso del 10% sarà calcolato su massimo 150 euro a transazione, e le spese superiori concorreranno comunque fino a quella soglia.

Prevista una misura anti-furbetti: “Sono vietati i frazionamenti artificiosi dei pagamenti riferibili al medesimo acquisto presso lo stesso esercente”.

Il primo ‘cashback’ arriverà sulle spese di Natale già il prossimo febbraio, e potrà valere fino a 150 euro. Il mese di dicembre è infatti indicato come “fase sperimentale”: per accedere al rimborso del 10% (su un tetto di spesa complessiva di 1.500 euro) serviranno almeno dieci transazioni con le carte, con gli stessi limiti di spesa che si applicheranno a regime. Il denaro sarà accreditato sul conto corrente a febbraio 2021.

Per partecipare bisognerà essere maggiorenni e scaricare l’App “IO”.

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2 Responses

  1. MenoTasse ha detto:

    L’unico modo per far pagare le tasse a chi evade è portare in detrazione dalla dichiarazione dei redditi tutte le spese sostenute, pure un semplice caffè

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Utilizzare il denaro contante, a mio avviso, rientra fra le libertà del Cittadino.
    Demonizzare il contante non serve a combattere l’evasione fiscale.
    Si combatte l’evasione con aliquote fiscali normali e controllando bene i bilanci delle società.
    Molte società con artifici contabili chiudono in perdita (Sic) e così non pagano le tasse.
    Dipendenti e pensionati non evadono. L’evasione si deve cercare in altre categorie e non certo punendo chi usa il contante.

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