Il pescatore e il baccalà.

di Alex. Da una parte c’è il pescatore: un individuo accorto che le studia tutte pur di poter catturare la preda. Per questo allestisce un’esca apparentemente assai appetibile per il pesce; anzi, nello specifico, per il baccalà.

Dall’altra, c’è il pesce, appunto il baccalà, che, se si mostrasse un pochino accorto, starebbe attento a certe fallaci opportunità.

Questo sta succedendo.

Un pugno di incapaci e corrotti, meschini burattini della finanza glebalista, intende privare i baccalà di una delle loro più importanti libertà: quella del libero uso del denaro contante.

Per far questo, consapevole di rivolgersi a una accozzaglia ignorante, la alletta con premi e lotterie nel caso del pagamento con strumenti diversi dal contante.

I baccalà, in quanto tali, non capiscono il raggiro e abboccano.

Questo succede nello specifico, ma anche in ogni altro aspetto della vita sociale.

Per cui, con chi volete prendervela se per primi i baccalà si identificano come tali? I burattini della finanza glebalista sfruttano anche il virus per raggiungere i loro obiettivi? E non fanno bene?

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2 Responses

  1. Enrico CT ha detto:

    …mi spiace per voi, ma io non mi sento un baccalà! Liberi voi altri di sentirvici…

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Il nostro sistema incentiva i baccalà, ma questo si trascina da anni, dal 1948 ad oggi

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