Perché nessuno si indigna se la divisa la mette Renzi?

Tutti zitti e mosca quando Matteo Renzi indossa la mimetica. Polemiche a non finire quando l’altro Matteo, il leader della Lega, decide d’indossare la maglia di un poliziotto sul palco di Ponte di Legno. Insomma, reazioni opposte all’interno dei sindacati di Polizia per la mise di Salvini che hanno innescato una polemica estiva a ripetizione per la quale si è scomodato persino Roberto Saviano. Non è la prima volta che Salvini fa discutere per il suo look: dalla felpa per ogni città e regione a quella con la ruspa, le maglie del leader del Carroccio finiscono sempre in prima pagina.
Questa volta però secondo alcuni correrebbe addirittura il rischio di esser incriminato perché indossare una divisa della polizia non essendo un poliziotto è illegale. Così almeno sostiene Saviano intervenuto a sostegno dei sindacati critici nei confronti del leader del Carroccio ovvero Siulp Siap e Sip Cgil. “Vedere politici italiani in divisa fa sempre ridere sembrano bambini vestiti da Zorro per carnevale”, scrive l’autore di Gomorra. Ma Salvini non si scompone e saluta “il ricco scrittore scortato da tanti e pazienti poliziotti”. I sindacati che lo attaccano sono tutti “di sinistra”, dice Salvini che viene difeso dal segretario generale del Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, Gianni Tonelli: “Sono disgustato e indignato. Questi sindacati che si sono sdegnati (Siap e Silp-Cgil, ndr) sono, lo scriva pure, a libro paga. Sono fidelizzati al potentato politico di riferimento. Chi è a libro paga non è libero di esercitare una funzione rappresentativa. Meglio che chiudano la bocca. Anzi no, che incomincino ad urlare contro le schifezze che stanno facendo al comparto della sicurezza. Sono orgoglioso del fatto che un esponente del mondo politico abbia indossato una maglietta con i colori della Polizia di Stato”. Tonelli auspica che “altri esponenti della politica italiana lo facciano”. Soprattutto quelli come “il senatore Manconi o la presidente della Camera Laura Boldrini che a volte sembrano aver una sorta di allergia nei confronti delle forze dell’ordine”. E proprio Tonelli fa notare che quando il premier Matteo Renzi indossò la divisa dell’esercito, la giacca mimetica, per salutare le truppe in Libano e in Afghanistan “non fu sollevato nessun vespaio”. Per la verità qualche polemica venne sollevata anche contro il premier perché Renzi dal servizio militare fu esentato in quanto neo-papà. E la nostra Costituzione affida al presidente della Repubblica il ruolo di Capo Supremo delle Forze Armate non al presidente del Consiglio. Salvini allora giudicò Renzi «non degno» di indossare quella divisa. Anche un altro sindacato, Lisipo-Selp, interviene a favore della scelta di Salvini. Il segretario Antonio de Lieto ritiene che il vero scandalo non sia la maglietta indossata da Salvini, “ma le condizioni di vita e di lavoro degli operatori di Polizia che, fra l’altro attendono da anni, il rinnovo contrattuale”. Per de Lieto “appare ovvio che la maglietta non è stata indossata per simulare un’appartenenza alla Polizia di Stato ma per rimarcare, in maniera chiara, forte e determinata, la vicinanza, la solidarietà, l’affetto ed il ringraziamento, alla Polizia di Stato”. Polemiche a parte, gli italiani farebbero, comunque, bene a giudicare i loro politici non per quello che dicono e indossano, ma soltanto per quello che fanno!

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