Non esistono parole giuste nel linguaggio dell’amore,

di Francesco Alberoni. Non sono tutti uguali gli amori, anzi sono diversissimi. Il nostro corpo è come un immenso organo che può suonare tutte le musiche, il nostro animo è come un’orchestra che può darci tutte le sinfonie. Il nostro linguaggio non è però così articolato e differenziato per darci conto di queste differenze, per farci sentire e rivivere le profonde e inconfondibili emozioni del grande amore.

In particolare, non è adatto a farci rivivere le esperienze che proviamo nel vero grande innamoramento e anche in questo caso solo in certi periodi o in certi momenti straordinari in cui è come se fossimo trasportati in un altro modo di essere e di vivere in una realtà più elevata e sublime dove fra noi e il nostro amato si stabilisce un legame profondo, metafisico, che sembra non passare dal cervello ma dal cuore. In questo universo amoroso il nostro linguaggio è inadeguato e a questa inadeguatezza abbiamo sempre cercato di porre rimedio con la poesia, il racconto letterario, la musica.

E sono pochi i casi in cui il linguaggio poetico riesce a trasferirci al suo livello. Pensiamo alle parole di Dante nel famoso sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare dove però alla fine rinuncia al linguaggio per dire «che intender non la può chi non la prova». Oppure la canzone Stand by me, dove di fronte a qualsiasi catastrofe individuale, cosmica o alla solitudine assoluta, solo l’amore ti dà la risposta semplicissima e definitiva: «Stai con me».

Abbiamo tutti l’esperienza di questi stati amorosi eccelsi dell’innamoramento. Essi si attivano improvvisamente e ci fanno vivere in un orizzonte emozionale e in un campo di sensibilità sublime che può svolgersi tanto nella direzione della perdita, del vuoto e della solitudine come all’opposto. Dell’incontro, della presenza, della leggerezza, della gioventù e della gioia.

Non c’è nulla di più spaventoso della perdita dell’amore, nessuna solitudine più gelida e più mortale della sua assenza, nessuna felicità più grande del suo ritorno e nessun dialogo che sia più lieto, fresco e primaverile. Ma, ahimè, la lingua è sempre al di sotto di ciò che vorrebbe dire. Può solo fare delle prove.

Fonte : https://www.ilgiornale.it/news/cronache/non-esistono-parole-giuste-nel-linguaggio-dellamore-1936142.html

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