Napoli, il murales dedicato al baby-rapinatore.

di Antonello Laiso. Un impellente ricerca della verita’ e della giustizia e’ sempre quel desiderio, quel diritto che mai puo’ e deve essere negato per esaudire appieno quello stato democratico di cui facciamo parte. Quelle leggi che probabilmente sono tra le migliori del mondo, una mancanza di tali aspirazioni se dovesse pur esistere creerebbe delle aspettative di frustrazione, di malcontento, oltre che di un diniego di qualcosa che deve essere per insito Kantiano.

Mi spinge a scrivere su quel murales ai quartieri spagnoli, sul penoso caso del baby rapinatore Ugo Russo, che in quella sua Napoli bistrattata in ogni sua forma, sconvolta in quelle strade   del malessere, ha trovato quella morte che pur poteva a rischio trovare in quel percorso sbagliato di vita senza uscita,che  non doveva appartenergli.

Quella morte che e’ arrivata  certamente  per un atto di criminalita’, per una rapina ma con un prezzo  che  non poteva far parte di quel debito da pagare, ma  che in tutti i casi doveva essere pagato  con la giustizia.

La giustizia  necessita  di applicare norme di decidere un diritto, un crimine e accertarne le modalita’ le attenuanti le aggravanti, la premeditazione, la capacita di reiterare un delitto, ma essa  puo’  accontentarsi solo al rispetto formale di tali norme?

A Napoli le cause sociali che portano sin da ragazzi a queste azioni criminose sono esasperate e le conosciamo, da quella mancanza di lavoro,da quella societa’ che autoesclude un altra societa’  da quelle zone dove le istituzioni piu’ che mai sono assenti li dove dovrebbero esserci di piu’ a colmare un  divario tra quella Napoli e quel’ altra  Napoli la giustizia quella frase scritta su quel murales deve essere non ricercata, non invocata,essa non deve essere chiesta a gran voce,essa non puo’ essere supplicata con un murales che sbagliato che sia grida quella sete di verita’ per alcuni e quella di  di vendetta per altri.

Come quella pena ad un crimine, che deve essere certa  scontata e gradata al crimine commesso.

Quella Giustizia che agli uomini serve farla  rispettare ma non sostituirsi ad essa non stabilire da soli cosa sia giusto e cosa non lo sia quella giustizia che agli uomini spetta.

Il murales non puo’ e non deve essere a mio avviso quel ricordo di una vittima a causa di  una rapina  da parte  di quelle istituzioni,mentre puo’ rappresentare un ricerca di una verita’ da accertare, un qualcosa se  poteva essere evitato.

Questo  con tutta la amarezza e con tutto il rispetto per quella giovane vita volata in cielo.

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4 Responses

  1. Antonello Laiso ha detto:

    Il sud , è Italia,Europa,come lo è il nord,che è il sud del’ Europa,la criminalità è universale,come i femminicidi,come il non rispetto delle regole,tutto il mondo è paese,l’emergenza mondiale sono quegli stati dittatoriali e populisti che ben conosciamo……nella speranza che si parli dopo una conoscenza dei fatti reali e non dopo una posizione settata da colori politici che ora ohibò…. Si son fusi tutti in un arcobaleno governativo,coprendo quelle posizioni e, quei colori originali.

  2. Zaniello M. ha detto:

    Il Sud è la vera emergenza non solo italiana ma mondiale! Troppo grande il divario con il Nord del Mondo!

  3. Teresa ha detto:

    Altre Regioni stanno peggio….del resto non succede solo a Napoli …

  4. Parsifal-NA ha detto:

    La situazione socio-economica di Napoli è un disastro che nessun Esecutivo riesce a risolvere, problema che riguarda il SUD in generale

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