Renzi: “L’augurio più bello di Buona Pasqua a tutte e tutti voi”.

di Matteo Renzi. Buongiorno a tutti. E un augurio di buone festività pasquali a tutti voi. Una enews molto breve per condividere con voi la novità politica di questi giorni, che è l’unica, vera, novità politica delle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno: la lista per gli Stati Uniti d’Europa si farà.

Il motivo è molto semplice. In Europa serve la politica. Ora o mai più.
Il mondo cade a pezzi, ogni mese c’è un nuovo focolaio di guerra che si apre.
Il conflitto tra Mosca e Kiev, la tragedia della Terrasanta, il ruolo devastante dell’estremismo islamico dell’ISIS e dei suoi simili, le esercitazioni nel Sudest asiatico, le crescenti tensioni in Africa.
Un nuovo disordine globale si è imposto e le organizzazioni internazionali non sembrano in grado di rispondere.
La debolezza delle istituzioni democratiche di tutto il mondo – a cominciare dagli Stati Uniti – dovrebbe preoccuparci.
E l’Europa dovrebbe rispondere.

Invece nulla, nisba. A Bruxelles non si affronta la vera questione: o l’Europa cambia o saremo irrilevanti.
Irrilevanti in politica estera, irrilevanti per la demografia, sempre meno centrali anche nell’economia.
Persino sull’intelligenza artificiale: l’America inventa, la Cina copia, l’Europa regola.
Voi direte: meglio che nulla. Sì, ma possiamo fare di più.
Possiamo essere un laboratorio, non solo un museo.
Possiamo avere dei figli sognatori, non solo dei padri fondatori.
Ci meritiamo di più, ci meritiamo istituzioni che ci facciano sognare, credere, lottare.

Scommettere sugli Stati Uniti d’Europa, allora, è un’operazione molto ambiziosa, forse folle. Ma anche bellissima.
Significa chiedere l’elezione diretta del Presidente della Commissione, la politica europea con liste transnazionali, il superamento del diritto di veto che paesi come l’Ungheria usano per bloccare il sogno comunitario, la difesa comune, una politica fiscale in cui non possano convivere nello stesso continente paradisi fiscali e inferni burocratici.
Significa avere un’idea diversa sull’energia, lo spazio, le materie prime, la cultura, l’educazione, la sanità.
Significa dire che noi facciamo politica per volare alto.

Noi abbiamo detto queste cose a Maastricht, in un luogo fortemente simbolico, quasi sei mesi fa.
Ci presero per matti quando andammo a fare questo discorso qui: lo trovate su Youtube.
Quarantacinque minuti di discorso che qualcuno definì fuori luogo e troppo visionario.
E invece già allora lavoravamo per la lista per gli Stati Uniti d’Europa.

Ma è anche giusto dire che questa lista non si sarebbe mai fatta senza la tenacia degli amici di Più Europa cui voglio dare pubblicamente il merito di averci creduto anche quando sembrava molto difficile raggiungere il risultato.
Qui la bozza di simbolo che Più Europa ci ha proposto ieri: anche se è solo una bozza e ci possiamo ancora lavorare, a me piace molto.

La dico banale, quasi brutale: il mondo cade a pezzi, non ci possiamo permettere di stare a litigare sulle piccole beghe nostrane.
Noi siamo d’accordo. Lo siamo sempre stati, l’abbiamo detto ovunque, da Maastricht alla Leopolda. E manteniamo questa posizione.
Perché è giusto a livello ideale cercare ciò che ci unisce sull’Europa quando si vota per le Europee: le Europee non sono un sondaggio, sono delle elezioni. E il Parlamento Europeo deve essere composto per quanto possibile da riformisti, non da populisti. Da politici, non da influencer. La lista Stati Uniti d’Europa farà come minimo cinque parlamentari (io spero di arrivare a 7/8, ma questa è un’altra storia).
Seguitemi bene. Se fossero cinque significa – per come sono fatte le regole europee – che ne togliamo due a Fratelli d’Italia, uno alla Lega, uno ai Cinque Stelle e uno al PD. Cioè: con la lista Stati Uniti d’Europa ci sono meno sovranisti e populisti e più persone che vogliono cambiare l’Europa. Ma che non vogliono uscire dall’Europa o inseguire gli estremisti.
A me pare semplicemente bellissimo.

Raggiungere questo obiettivo ha richiesto e richiede tanta fatica.
La costruzione di operazioni politiche complicate si fa nel silenzio, lavorando, per mesi.
Non con tweet sguaiati e aggressioni agli alleati come fanno in tanti, anche nel campo degli ex compagni di strada.
Io questo so fare: politica.
Non chiedetemi di fare la guerra nel fango, rispondendo alle fakenews, alle illazioni, agli insulti: non è il mio.
Non mi troverete nelle risse di condominio di chi preferirebbe uno scontro tra riformisti in Italia pur di affermare il proprio ego.
Non risponderò a chi si dichiara liberale ma aggredisce la mia vita professionale e personale con metodi grillini.
Il mondo brucia, io lavoro con umiltà per cercare di cambiare l’Europa.
Voglio sostituire Ursula von der Leyen perché ha fallito sulla riforma delle istituzioni, sull’ideologismo ambientalista, sulla diplomazia: non mi interessano le piccole rivalse miopi di persone che con la politica hanno litigato in modo irrecuperabile.

In questi mesi c’è chi ha quotidianamente messo veti contro di noi. Non ho mai risposto. Non lo farò oggi.
Italia Viva non mette veti, Italia Viva non accetta veti.
Italia Viva, a differenza di altri, fa politica.
Noi lavoriamo perché l’8 e il 9 giugno al Parlamento Europeo ci sia qualche riformista in più e qualche sovranista in meno.
Tutto il resto è wrestling da social media che appassiona (forse) mille persone.

Con la lista Stati Uniti d’Europa offriamo una visione per la Bruxelles delle istituzioni.
Offriamo una speranza all’Italia dei riformisti.
Lanciamo una sfida in nome della dignità della politica.
Chi ha voglia di darci una mano lo faccia subito:

– Abbiamo bisogno di 60mila volontari come rappresentanti di lista nei seggi: qui per iscriversi ai volontari.
– Abbiamo bisogno di risorse economiche per far girare il simbolo quando sarà ufficializzato: qui per dare un contributo.
– Abbiamo bisogno di far girare i nostri canali: qui per iscriversi a WhatsApp, qui a Telegram, qui a Instagram.
– Abbiamo bisogno del vostro contributo di idee e dei vostri commenti: qui la mia email.

Un sorriso e l’augurio più bello di Buona Pasqua a tutte e tutti voi.

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