L’Italia non riapre. Tutto fermo fino a Pasqua.

di Redazione. Hai voglia Salvini e compagnia cantando a sbraitare ‘sobriamente’ sulla riapertura di bar, ristoranti, alberghi e palestre. Con Mario Draghi non cambia proprio niente, almeno per quanto riguarda i provvedimenti atti a contenere il Coronavirus.

Nuovo Governo. Nuovo Dpcm.

Insomma, non ci saranno le auspicate “riaperture” e i tanto attesi “spostamenti” e così anche la prossima Pasqua passerà fra restrizioni e divieti.

Il nuovo Dpcm anti-Covid, il primo del governo Draghi, sarà infatti in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, coprendo quindi anche le vacanze di Pasqua e togliendo ogni speranza a chi già pregustava una gita fuori porta per la tradizionale Pasquetta!  

Pertanto si continuerà sulla strada della differenziazione territoriale senza un lockdown generalizzato. Il divieto di spostamenti tra le regioni è già in vigore fino al 27 marzo, ma è probabile che venga esteso al 6 aprile.

Per ora è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e in questa definizione rientrano anche le seconde case.

Ma nei territori che vengono definiti zona rossa questa possibilità verrà esclusa e comunque è probabile che lo spostamento continui ad essere ammesso solo per due persone più eventuali figli minori di 14 anni.

 

Nonostante le richieste che vengono da sindaci, governatori e da partiti come Lega e FdI è probabile che rimarrà il divieto di apertura serale per bar e ristoranti. Rimarranno chiuse anche palestre, piscine, teatri e cinema. Possibili riaperture potrebbero essere autorizzate nelle Regioni in cui l’incidenza del contagio è inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti.

E comunque, spetta allo Stato, non alle Regioni, determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia. 

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale accogliendo il ricorso del governo contro la legge anti-Dcpm della Valle d’Aosta. Il ricorso è stato accolto, spiega una nota dell’Ufficio stampa, “limitatamente alle disposizioni con le quali la legge impugnata ha introdotto misure di contrasto all’epidemia differenti da quelle previste dalla normativa statale”. 

La Corte ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da COVID-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi internazionale.

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3 Responses

  1. lina stasi ha detto:

    Se Draghi non si da una mossa per far arrivare i vaccini il suo sarà l’ennesimo governo del fallimento!

  2. Giulio-TO ha detto:

    Nel segno della continuità, cambiano i nomi ma se non arrivano i vaccini è come se nulla fosse cambiato!

  3. LoZio ha detto:

    finora l’unico CAMBIAMENTO è il silenzio di Mario Draghi rispetto al suo predecessore che prima stava sempre in tv a reti unificate!

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