Renzi: “Si può ancora credere nella politica?”.

di Matteo Renzi. Si può ancora credere nella politica? Oppure dobbiamo rassegnarci a slogan e spot? E se crediamo nella politica, quali sono le idee capaci di fare le differenze nel caos totale che governa il mondo in questa stagione della storia?

Questo è in sintesi il succo di “PALLA AL CENTRO”, la politica al tempo degli influencer.
Uscirà martedì 6 febbraio e per me è il ritorno a un libro “politico” dopo IL MOSTRO che ha raccontato l’incredibile aggressione che abbiamo subito in questi anni da una piccola parte della magistratura italiana.
Si parte da Chiara Ferragni e un suo post contro di me di qualche mese fa. E si arriva alle elezioni europee che si terranno l’8 e 9 giugno.
Nel mezzo c’è di tutto: da quello che è successo a cominciare dalle scelte di Giorgia Meloni e dalla sua maggioranza di pistoleri e cognati, fino alle contraddizioni sempre più evidenti dell’alleanza PD / Cinque Stelle. E ci sono le nostre idee.
Qui per ordinare il libro su Amazon.
Presenteremo il libro nei prossimi giorni in varie città.
E sarà bello rivedersi.
Gli incontri non saranno mai dopo cena perché vale la regola che non si fanno incontri dopo cena durante Sanremo:

·      Lunedì, Roma alle 18.30 all’ Auditorium Parco della Musica, Sala Teatro Studio Borgna

·      Martedì, Napoli alle 18.30 all’ Hotel Mediterraneo

·      Mercoledì, Milano alle 18.30 nella Sala Orlando Confcommercio

·      Giovedì, Firenze alle 18.30 Fortezza da Basso -Teatrino Lorenese

·      Venerdì, Bologna alle 18.30

Qui potete prenotare.

Sabato invece partiremo la mattina con una conferenza stampa presto da Biella visto che dobbiamo dire alcune cose interessanti sul pistolero e sulla classe dirigente della Meloni, poi:

·      Torino alle 11.30
·      Alessandria alle 16.00
·      Genova alle 18.30

Si parte, insomma.
E non è che l’antipasto in vista di una straordinaria LEOPOLDA (Riaccendere le Stelle, dall’8 al 10 marzo) e poi della CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE (chi vuole darci una mano è il benvenuto).

Pensierini sparsi:

1. La LOLLOTAX.

Gli agricoltori bloccano le strade attaccando l’Europa e il Ministro Lollobrigida strizza l’occhio a questa forma di protesta. Nessun media ha il coraggio di dire con chiarezza che le tasse per gli agricoltori le hanno aumentate i cognati d’Italia, non i burocrati europei. Sì! Reintroducendo l’Irpef agricola, Meloni e Lollobrigida hanno aumentato le tasse per 248 milioni di €. Se gli agricoltori sono arrabbiati non devono lamentarsi con Bruxelles, ma con Roma. Chi ha votato la Meloni perché prometteva sovranità alimentare adesso paga più tasse agricole. Che mi smentiscano, se ci riescono. Perché le tasse al mondo agricolo le abbiamo abbassate noi annunciandolo con Martina e Padoan all’Expo 2015. Quindi le chiacchiere stanno a zero. Noi abbiamo diminuito quelle tasse che questo Governo ha aumentato. Si chiama LolloTax e serve per pagare gli staff sia a Palazzo Chigi che al Ministero. La differenza tra gli influencer e chi fa politica.

2. FRATELLI D’UNGHERIA.

Ilaria Salis è una cittadina italiana detenuta in Ungheria da più di un anno (sic!) per una presunta rissa con dei naziskin. Le ragioni e le condizioni della sua detenzione sono assurde e violano le norme dello Stato di diritto. Il Governo italiano sa tutto da mesi ma non ha mosso un dito. Adesso che questo caso diplomatico è diventato mediatico, ecco solo adesso la Meloni interviene. Finché era roba da politici o diplomatici, nessuno ha detto niente a Orban per non far arrabbiare il principale alleato che questo Governo ha in Europa. Ministri e sottosegretari fischiettavano, senza approfondire le lettere della detenuta che raccontano una detenzione totalmente in contrasto con le regole europee. Poi è diventato argomento mediatico e allora gli influencer di Chigi si sono mossi perché temono di perdere il consenso. A breve Giorgia Meloni annuncerà di aver risolto il problema, si farà una foto con Orban e i like cresceranno. Se ciò avverrà saremo contenti per Ilaria. Ma il problema è che l’Ungheria non rispetta le regole dello Stato di diritto: avrà Giorgia Meloni il coraggio di dire che il regime ungherese deve osservare le regole europee o l’Europa deve smettere di pagare i tanti soldi che regolarmente paga a Budapest?

3. LA STAMPELLA.

Giuseppe Conte continua a bombardare ogni giorno il Partito Democratico. Conte è il miglior alleato di questo Governo e lo ha dimostrato sul Mes, sull’immigrazione, sulla RAI. Lui è la stampella. Nel libro racconto alcuni episodi che dimostrano questa tesi. Voi direte dov’è la novità? La novità è che sembra che il PD se ne sia accorto. Sembra. Meglio tardi che mai.

Un sorriso

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