Covid. “Green Pass” vale 9 mesi dopo la prima dose di vaccino.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il dl covid sulle aperture. Il decreto entra in vigore “il giorno stesso della sua pubblicazione”. Quindi tutte le sue misure si applicano da oggi, 18 maggio, inclusa quella sul coprifuoco: il blocco notturno degli spostamenti già da stasera scatta alle 23, anziché alle 22.

Il testo finale del nuovo decreto legge Covid, firmato dal capo dello Stato prevede che la “certificazione verde Covid-19” ha validità di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale. Il testo dispone inoltre che il “green pass” sia rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino” e che sia valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione fino “alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.

Il pass vaccinale nazionale si può richiedere in diverse modalità a seconda del tipo di certificazione, con procedimenti differenti previsti per il certificato verde per la vaccinazione, la guarigione dal SARS-CoV-2 e il test negativo.

Pass verde per vaccinazione contro il Covid-19.

Tutte le persone protette dal Covid-19, ovvero che hanno concluso il ciclo di vaccinazione previsto in base al tipo di vaccino (AstraZeneca, Moderna, Pfizer-BioNTech, Johnson&Johnson), possono richiedere il certificato verde al termine del processo di immunizzazione. Le informazioni sono inserite automaticamente nel fascicolo sanitario elettronico, uno strumento digitale gestito dalle Regioni nel quale sono contenuti tutti i principali dati sanitari di ogni cittadino italiano. Chi lo desidera può richiedere alla struttura sanitaria che ha somministrato il vaccino il rilascio di un apposito documento, un attestato con il quale provare l’immunizzazione.

Nel certificato verde per vaccinazione devono essere riportate una serie di informazioni, tra cui il proprio nome e cognome, la data di nascita, l’indicazione che il trattamento è stato realizzato per il SARS-CoV-2 e i dettagli sul vaccino utilizzato. In particolare, deve essere specificato il tipo di vaccino somministrato, i riferimenti dell’azienda che ha prodotto e immesso il vaccino sul mercato e il numero di dosi da effettuare. Dopodiché, è necessario che il certificato mostri che le dose previste sono state realizzate, la data dell’ultima somministrazione, il Paese in cui è stata fatta la vaccinazione e le informazioni sulla struttura presso la quale è stato effettuato il vaccino.

Pass verde per guarigione dopo contagio da Covid-19.

La seconda opzione per ottenere il certificato verde è la guarigione dopo il contagio da Covid-19, infatti secondo le autorità sanitarie una persona viene considerata non a rischio per i sei mesi successi. In questo caso, in assenza di ricovero ospedaliero il Green Pass deve essere richiesto presso il proprio medico di famiglia, oppure dal pediatra per i bambini, altrimenti bisogna rivolgersi alla struttura ospedaliera. Ovviamente è necessario realizzare eventuali test per il SARS-CoV-2 se richiesto, inoltre in caso di esito positivo durante i sei mesi di validità il pass nazionale decade immediatamente.

Il certificato verde per la guarigione dal Covid-19 deve contenere alcune informazioni indispensabili, come il proprio nome e cognome, lo Stato europeo di residenza o quello in cui è stata rilevata la guarigione. Inoltre deve indicare la data in cui è stata individuata la positività al virus, il tipo di test utilizzato e i dati inerenti il successivo esame di controllo con esito negativo. Questo pass deve mostrare tra le informazioni anche qual è la struttura o il professionista sanitario che ha certificato la guarigione del paziente, la validità del certificato e un numero identificativo del Green Pass.

Pass verde per test con esito negativo.

La terza soluzione prevista dalle norme è la richiesta di un Green Pass in caso di esito negativo dopo un test molecolare o antigenico rapido, mentre non sono ammessi per il momento i test sierologici. Questa modalità ha una durata limitata di appena 48 ore, infatti viene utilizzata, per gli spostamenti nazionali e internazionali laddove consentiti, dalle persone che non sono state contagiate dal SARS-CoV-2 e non hanno ancora ricevuto il vaccino. Il rilascio avviene da parte della struttura che effettua il test, con la possibilità di rivolgersi sia a quelle pubbliche sia a quelle private, comprese le farmacie, i pediatri e i medici di famiglia.

Anche nel pass per test anti-Covid-19 negativo devono essere presenti delle informazioni specifiche, tra cui i propri dati anagrafici, l’indicazione che l’esame è stato effettuato per il SARS-CoV-2, il tipo di test realizzato e l’azienda che lo ha prodotto. Inoltre devono essere riportati i dati della struttura presso la quale è stato realizzato il test e dell’impresa che ha elaborato i risultati, con la data e l’ora in cui sono avvenute queste operazioni. Per viaggiare all’estero, laddove permesso, è indispensabile che questo certificato sia rilasciato in inglese, altrimenti alcuni Paesi consentono di fare il test in loco ma è necessario osservare un periodo di quarantena in attesa del risultato.

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