Dopo Kenneth Smith la “maschera della morte” potrebbe uccidere Rocky Myers.

di Amnesty International. La prima volta è rimasto legato alla barella per tre ore mentre l’equipe medica cercava – invano – di trovare una vena per eseguire l’iniezione letale. Il 25 gennaio invece sarebbero dovuti bastare 15 minuti per uccidere Kenneth Eugene Smith tramite il metodo dell’ipossia da azoto. La sua agonia è durata 22 minuti.

“Non ho mai visto un condannato dimenarsi così» ha riferito un giornalista che ha assistito all’esecuzione.

Da quando sempre più aziende farmaceutiche si rifiutano di fornire i farmaci per le iniezioni letali, negli Stati Uniti si cercano metodi “umani” per le esecuzioni. Di umano però non c’è niente. Al condannato viene fatta indossare la cosiddetta “maschera della morte” per inalare azoto puro.

Kenneth Smith è stato una cavia. Si è dimenato mentre l’ossigeno finiva, spalancando gli occhi per implorare pietà. La prossima potrebbe essere una persona con disabilità mentale conclamata, Rocky Myers.

Un’esecuzione non può essere annullata, ma la pena di morte può ancora essere abolita.

Diciamo insieme NO alla pena di morte!

FIRMA L’APPELLO

Dal 1994 l’afroamericano Rocky Myers è rinchiuso nel braccio della morte dell’Alabama.

Una giuria, composta quasi interamente da persone bianche, lo ha condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale per l’omicidio della sua vicina di casa bianca. Il giudice del processo ha sovvertito la decisione della giuria e ha inflitto una condanna a morte, una pratica oggi vietata in Alabama.

Rocky Myers è cresciuto nel New Jersey in condizioni di indigenza e ha un’istruzione di livello elementare. A 11 anni gli è stata diagnosticata una disabilità intellettiva. L’avvocato, che gli è stato assegnato d’ufficio per la presentazione degli appelli dopo che è stata emessa la condanna, ha abbandonato il suo caso senza preavviso, non permettendogli di rispettare le scadenze dei ricorsi giudiziari. I tribunali si sono basati principalmente sui test del Quoziente intellettivo (QI) – un criterio ritenuto inadeguato dalla Corte suprema degli Stati Uniti nel 2014 – per respingere la sua richiesta di proroga dei termini, presentata sulla base del fatto che avesse una disabilità intellettiva.

Nessuna prova collega Rocky Myers all’omicidio, ad eccezione di un videoregistratore rubato alla vittima, che Myers sostiene di aver trovato abbandonato per strada. Le principali testimonianze contro di lui sono state viziate da incongruenze e accuse di pressioni della polizia. Una è stata addirittura successivamente ritrattata come falsa. Rocky Myers ha già rischiato l’esecuzione nel 2004 e nel 2012.

Chiediamo alla governatrice dell’Alabama Kay Ivey di esaminare tutte le falle riguardanti questo caso e di commutare la sua condanna a morte.

 

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