L’ultima del professore: “Abbassare le buste paga”!?

Apprendiamo in questi giorni dai giornali quella che potrebbe essere l’ultima ‘geniale’ trovata del professore: abbassare le buste paga dei lavoratori dipendenti “per evitare di ancorare i salari all’inflazione con il rischio di innescare una spirale salari-prezzi con ricadute negative sull’occupazione e sulla competitività”. Le maggiori testate nazionali hanno cominciato a ventilare l’ipotesi che il governo italiano si stia muovendo in tale direzione. E’ vero che a pensar male si fa peccato, ma è altrettanto vero che spesso ci si azzecca!!! Monti sa benissimo che sganciare i salari dagli adeguamenti vorrebbe dire tagliare di colpo una buona fetta di busta paga e passare ad un ulteriore incasso “sicuro ed immediato” per foraggiare il debito causato dalla malapolitica!!! Così ‘tagliando’, lo stipendio di un operaio o di un lavoratore dipendente perderebbe di botto tra il 5 e il 9% del suo valore. Come tutte le ‘trovate geniali’ del professore e del suo ‘consiglio di facoltà’, che potevano portare ad una rivolta senza precedenti (vedi la resurrezione dell’Ici in Imu e la proposta di bloccare le tredicesime a statali e pensionati) anche quest’ultima sul possibile disarcionamento dei salari dall’aumento del costo della vita avrebbe trovato una timida smentita da Roma. Quel che è certo è che per l’inizio di ottobre Monti “attende proposte che mirino ad a invertire il trend del differenziale costo del lavoro-produzione”. Ma il professore non sa che gli stipendi degli italiani sono stati già stoppati negli anni ’90 e poi  dimezzati dall’euro? Che qualcuno dei suoi ‘assistenti’ s’informi e lo informi, e che magari pensi ad un prossimo ‘dottorato di ricerca’ su come ridurre i costi della politica sprecona e goliardica del Belpaese!

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