L’Inps lancia la sua pensione integrativa!

di Redazione. Con questi chiari di luna non si prospetta certo un futuro roseo per i pensionati di domani che, sì, versano regolarmente i propri contributi nelle casse dell’Inps ma che poi, quando si tratterà di andare in quiescenza col retributivo ‘secco’, dopo aver seminato tanto raccoglieranno ben poco, all’incirca quanto una pensione sociale o di cittadinanza, che dir si voglia!

E allora, cosa fare? “Ideona” del Presidente dell’Istituto nazionale di previdenza: una “pensione complementare” per i lavoratori dipendenti!

Del resto che l’Italia sia ancora molto indietro anche su questo fronte rispetto all’Eurozona lo dimostrano i numeri: secondo i dati aggiornati al 2018 – infatti – sono 8,3 milioni i lavoratori italiani ad aver aderito ad una forma di previdenza integrativa, un dato in forte crescita (+7,4%), ma che non si avvicina a quanto succede negli altri Paesi dove la pensione complementare è molto più sviluppata tanto da dividersi quasi alla pari il “mercato” con la previdenza pubblica.

Nel dettaglio, il Presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, in occasione della presentazione del ‘Rapporto annuale’, ha spiegato che obiettivo dell’Inps non deve essere solo quello di “garantire una prudente gestione dei fondi pensione”, ma anche quello di sostenere ed incentivare “una maggiore canalizzazione degli investimenti in Italia”.

Secondo Pasquale Tridico è “curioso” che il maggior ente di previdenza europeo non disponga di un proprio fondo integrativo pubblico. Un altro elemento che ci differenzia dagli altri Paesi europei che sul tema pensioni sembrano essere più avanti di noi: sono diverse, infatti, le testimonianze di fondi per la previdenza complementare pubblica, con ottimi risultati che confermano la bontà dell’iniziativa.

Questo vuoto, quindi, potrebbe essere colmato proprio istituendo una forma di previdenza complementare pubblica che per ovvie ragioni dovrebbe essere gestita dall’Inps. Uno strumento di adesione volontaria e alternativo alle forme complementari private che – secondo quanto dichiarato da Tridico – permetterà di “superare l’attuale residualità di partecipazione di FondInps”.

Obiettivo di un eventuale fondo pensione complementare gestito direttamente dall’Inps, quindi, sarà proprio quello di aumentare il numero delle adesioni alla previdenza complementare così da avvicinarsi agli standard europei.

Vedremo se questa proposta verrà accolta in maniera positiva dal Governo che intanto continua a traccheggiare su flat tax e cuneo fiscale, provvedimenti che dovrebbero ridare fiato alle buste paga dei lavoratori italiani – il bancomat dello Stato – riportando anche le retribuzioni su quegli standard europei prospettati da Tridico per la previdenza.

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