Lo Stato che non c’è.
che agevola, difende, cura gli interessi degli evasori fiscali (miliardi evasi che si guarda bene dal perseguire, mentre spreme come limoni la classe lavoratrice, imponendo loro sacrifici al limite della tortura) miliardari che portano i soldi nei paradisi fiscali e senza pagare le tasse consumano le nostre strade, godono dell’illuminazione e di tutti gli agi della città alla faccia dei poveri fessi che pagano per loro. Uno Stato che permette alle imprese di trasferirsi all’estero gettando sul lastrico gli operai che le hanno arricchite, per guadagnare ancor più pagando meno la manodopera, è uno Stato che non c’è: non si possono curare gli interessi degli speculatori lasciando sfruttare i propri concittadini! Uno Stato che ha trasformato la nostra bella nazione in un Far West, uno Stato che arriva a trasformare la propria nazione (la più bella del mondo) in una cloaca e la popolazione (più creativa del mondo) in una massa di disperati, è uno Stato che non c’è più.
I nostri cari sindacalisti parlano bene ma razzolano male, anzi malissimo. Condivido appieno l'analisi del post: Dove stavano i sindacti…
I sindacati ci hanno svenduti e adesso ci ritroviamo con stipendi da fame e costretti a lavorare fino a 70…
Il sindacato è colpevole dell'abolizione dell'art. 18 e adesso raccogli le firme per abrogare il jobs act!? Stanno in confusione…
Così come gli italiani non vanno più a votare, così non si iscrivono più ai sindacati, dei quali non si…
Il sindacato, come la politica, non rappresenta più i lavoratori ma soltanto se stesso e i propri interessi