Salvini: dopo i campi rom abbatteremo i centri sociali.

di Salvatore Santoru. Com’è noto tra il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini e l’ambiente dei centri sociali non scorre minimamente buon sangue. Nella maggior parte delle manifestazioni e dei comizi organizzati dal Carroccio, è ormai consuetudine che si assista a contromanifestazioni dell’area “antagonista” così come degli scontri tra i militanti dei collettivi studenteschi o degli stessi centri sociali legati ad essa e le forze dell’ordine.
Inoltre, è diventata una consuetudine anche l’attacco di Salvini agli stessi centri sociali, con l’invocazione di loro chiusure. L’ultimo di tali attacchi risale alla recente visita del politico leghista a Battipaglia, dove il leader della Lega ha sostenuto che per i centri sociali verranno utilizzate le ruspe “come nei campi Rom”. Un piccolo “scoop” che probabilmente non farà piacere né ai leghisti anti-centrisociali né agli stessi antagonisti è il venire a sapere che lo stesso Salvini, in “gioventù”, era stato un attivo frequentatore dei centri sociali occupati. Difatti, come riportato in un articolo di Repubblica del 2004, il futuro segretario leghista era attivo all’interno del noto centro sociale milanese Leoncavallo, anche dopo che aveva preso la tessera della Lega Nord. Nell’articolo si possono scoprire anche alcuni particolari alquanto interessanti sul passato politico dell’attuale leader leghista, come la sua posizione tendenzialmente favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere e altre proposte “progressiste” che con il tempo lo stesso segretario della Lega ha decisamente ridimensionato. Sin dalle sue prime frequentazioni nell’ambito della Lega Nord Salvini si è sempre contraddistinto come un esponente dell’ala più “progressista” e/o comunque “di sinistra” del partito. D’altronde, Salvini era noto per essere stato un esponente dei cosiddetti “comunisti padani” e tale sua vicinanza ideologica alla sinistra l’ha ribadita durante un’intervista avvenuta al programma “Che Tempo che Fa” condotto da Fabio Fazio. Con la specificazione che la sua vicinanza alla sinistra è per la “sinistra vecchia maniera”, mentre con quella contemporanea pare che vi siano solo problemi e motivi di scontro.

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