L’Iran norma le transazioni commerciali con Bitcoin.

di Emanuele Magrini.  Bitcoin è una rete monetaria aperta che permette il suo utilizzo a chiunque nel mondo senza autorizzazioni. Chiunque può utilizzarla per esempio per commerciare, sia imprenditori, che aziende o anche Stati provenienti da tutto il mondo!

La rete Bitcoin sta cerando anche delle vere e proprie “Economie Bitcoin” in tutto il globo, in cui i partecipanti accettano bitcoin come mezzo di pagamento. La più famosa di queste economie è certamente “Bitcoin Beach”, che con il suo esempio ha contribuito a rendere popolare Bitcoin in El Salvador ed a spingerlo ad adottarlo come moneta a corso legale lo scorso settembre. Anche in Italia possiamo citare la bitcoinvalley “nata in Trentino come iniziativa proposta da inbitcoin ma destinata ad essere a beneficio di tutti.” Promossa molto da Nicola Vaccari co-founder di inbitcoin, oppure prossimo nominare anche la comunità nascente che sta creando Valerio Dalla Costa di Villaggio Bitcoin. Mentre in generale possiamo anche dire che fanno parte dell’economia Globale di Bitcoin, tutte le persone che semplicemente lo utilizzano!

Vediamo quindi come sta vendendo utilizzata la rete Bitcoin e come si sta muovendo la sua adozione! In questo caso qui sotto parlerò della sua adozione come moneta di scambio e delle sue implicazioni con il settore energetico.

Il quotidiano Iraniano “Tasnim” ha riportato che: “L’amministrazione iraniana ha approvato una legge che introduce regolamenti sulle transazioni commerciali con le criptovalute, ha affermato il ministro dell’Industria, delle miniere e del commercio Reza Fatemi Amin.

Parlando con i giornalisti alla conclusione di una mostra dell’industria automobilistica a Teheran domenica, Fatemi Amin ha affermato che la legge completa e dettagliata ratificata dall’amministrazione definisce i regolamenti sulle criptovalute, la fornitura di carburante ed elettricità per il mining e l’autorizzazione all’uso delle criptovalute.

In base a un accordo tra il Ministero dell’Industria e la Banca Centrale dell’Iran, le importazioni dall’estero possono essere elaborate con l’uso di criptovalute, ha aggiunto.

Il ministro ha anche osservato che gli uomini d’affari locali ora possono importare auto utilizzando criptovalute anziché dollaro USA o euro.

Il 9 agosto, il capo dell’Organizzazione per la promozione del commercio (TPO) dell’Iran ha affermato che il paese ha registrato il primo ordine di importazione utilizzando la criptovaluta come metodo di pagamento.

Secondo Alireza Peymanpak, l’ordine di importazione ufficiale valeva circa 10 milioni di dollari.

L’energia a basso costo in Iran ha stimolato i minatori di criptovaluta negli ultimi anni.

I funzionari affermano che ogni macchina per l’estrazione di Bitcoin, alimentata dalla stessa fonte di elettricità a basso costo disponibile per le case, consuma l’equivalente di 24 abitazioni.”

L’Iran ha scoperto Bitcoin grazie alla presenza sul territorio di energia elettrica a basso costo, dovuta alle sue abbondanti riserve di petrolio e gas naturale, che ha attirato negli anni molte attività di Mining, che utilizzano l’energia elettrica per gestire e le transazioni bitcoin e mantenere la rete in sicurezza, e così facendo vengono remunerati in bitcoin dal protocollo stesso.

Grazie a questo fenomeno il paese ed i suoi cittadini hanno preso molta confidenza con Bitcoin ed il tasso di adozione è cresciuto molto. Soprattutto per quanto riguarda il commercio internazionale la rete Bitcoin viene ritenuta da molti imprenditori locali uno strumento transazionale utile ed affidabile.

Ritornando alle operazioni di Mining resta vero che si tratta di attività ad alta intensità energetica, ma bisogna fare varie considerazioni prima di etichettare quest’elettricità come uno speco. Come accennavo prima il Mining contribuisce al corretto funzionamento della rete Bitcoin ed alla sua sicurezza, inoltre possiede un’ottimo rapporto con le risorse rinnovabili, che sono solitamente le fonti di energia meno costose sul mercato.

In particolare il Bitcoin Mining Council “ha raccolto dati da oltre il 50% della rete globale Bitcoin, che rappresenta 107,7 exahash (EH), al 30 giugno 2022, nel suo ultimo sondaggio di settore volontario. I risultati di questo sondaggio mostrano che i membri del BMC e i partecipanti al sondaggio stanno attualmente utilizzando elettricità con un mix energetico sostenibile del 66,8%. Sulla base di questi dati si stima che il mix di elettricità sostenibile dell’industria mineraria globale di bitcoin sia ora del 59,5%”.

Piccolo specchietto: Pensate che il settore Bancario/Finanziario tradizionale utilizzi le bolle di sapone per alimentare i propri server ed uffici? Semi citazione di Valerio Dalla Costa. Piccola provocazione per lasciare una riflessione che penso di approfondire in seguito.

Infine mi fa piacere riportare un’interessante sondaggio condotto da Michael Saylor su Twitter:

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