La minestra riscaldata.

Dal Lingotto ennesimo show di Matteo Renzi. Tante parole, tante chiacchiere, tante promesse e pure qualche battuta humor. Insomma, uno spettacolino a tratti pure divertente. Ma il fatto preoccupante è che l’attore protagonista di quello show non fosse un comico di professione col parrucchino e i dentoni posticci, ma proprio lui in carne – accidenti quanta carne!!! – ed ossa, lui che si ripropone agli italiani per ‘cambiare l’Italia’ allo stesso modo di una brodaglia che va su e giù nello stomaco, tanto è pesante e indigesta.
Una minestra riscaldata che non è piaciuta a nessuno la prima volta e che lui ci ripropone per la seconda volta. E invece di fare le valigie, come aveva promesso, lui si ripresenta col trolley per ‘ripartire’ e puntare dritto a riprendersi il Nazzareno e Palazzo Chigi. Archiviate le sconfitte elettorali e referendaria, mollata la zavorra degli ‘ultimi comunisti’, il Team-Renzi ritorna più pimpante e parolaio di prima. Ora la cosa che preoccupa non è tanto l’“Hai perso. Riprova sarai più fortunato” del ‘giglio tragico’, è una sua scelta, un suo rimangiarsi la parola data e un suo diritto perchè ogni cittadino è libero di candidarsi per essere eletto. Il fatto inquietante è che, malgrado tutto, alle primarie di quel che resta del Pd e poi alle prossime elezioni politiche ci saranno milioni di italiani che lo ri-voteranno. Così è accaduto per Berlusconi, così accadrà anche per Renzi. Evidentemente, in questo Paese dove si va a votare col naso tappato e all’insegna del vinca il ‘meno peggio’, le chiacchiere contano più dei fatti e le minestre riscaldate non sono poi così sgradevoli!

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