La mafia è una cosa brutta che uccide le cose belle.
Nel marzo del 2014 avevo riportato: “Aveva solo 4 anni il bambino ammazzato dentro una macchina, crivellata di colpi, con la madre, vedova dal 2010 e il suo compagno, anche lui pregiudicato in semilibertà. Hanno visto tutto e sono rimaste illese, due povere creature che erano nell’ auto di 6 e 7 anni. L’agguato sulla statale 106, la Taranto-Reggio Calabria, all’altezza dello svincolo per Taranto.”. Si svolgerà a Locri il 21 marzo e in contemporanea in 4000 luoghi in tutta Italia la XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con la Rai Responsabilità Sociale, Conferenza Episcopale Calabra e con il patrocinio del Comune di Locri e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il tema della giornata, “Luoghi di speranza e testimoni di bellezza”, richiama proprio l’importanza di saldare la cura dell’ambiente e dei territori con l’impegno per la dignità e la libertà delle persone. Esercitando al contempo le nostre responsabilità di persone, di cittadini, di abitanti – ospiti e custodi – della Terra. “La mafia è una cosa brutta che uccide le cose belle” l’ha detto un bambino, è un dovere crederci e lottare, un diritto vivere.
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