La guerra in Ucraina spiegata in un modo semplice e perché è destinata a proseguire.

di Paolo Becchi. Una guerra si sa quando comincia ma non si sa quando finisce. Probabilmente lo ha già scritto qualcun altro molto prima di me, perché in fondo è una constatazione abbastanza banale. Nel caso dell’Ucraina, tuttavia, non si sa neppure quando sia effettivamente iniziata. Il 24 febbraio 2022? Per la verità quella data è soltanto l’inizio dell’”operazione militare speciale “, ma una guerra latente esisteva già dal 2014 nella regione russofona del Donbass.

L’errore di Putin, con il senno del poi, semmai è stato quello di attendere troppo tempo a dichiararla apertamente quella guerra, fidandosi dell’Occidente che invece attraverso la NATO prendeva tempo per organizzare al meglio il nuovo esercito ucraino. Il fatto è che Putin non voleva questa maledetta guerra, a cui è stato costretto dalle condizioni di discriminazione della popolazione russofona nel Donbass e dal fatto che l’Ucraina stava ormai diventando un Paese della NATO. A quel punto Putin ha reagito, pensando di riuscire a far saltare Zelensky, ma non c’è riuscito e gli americani, dal canto loro, hanno subito pensato di approfittare della situazione per bloccare sul nascere le aspirazioni russe e far saltare Putin. Il risultato?

Putin non è riuscito nel suo intento, ma Biden neppure nel suo. Ecco allora la situazione di stallo in cui ci troviamo, perché è evidente che né Putin né Biden possono perdere la faccia. Questo spiega perché non sappiamo quando la guerra finirà, perché finirà soltanto quanto Putin e Biden avranno trovato una soluzione che consenta loro di apparire entrambi vincitori.

È possibile trovare una soluzione di questo tipo? Le guerre sono imprevedibili e prima o poi finiscono, ma niente al momento lascia intravedere la conclusione del conflitto, anzi è probabile una sua recrudescenza. Difficile parlare di pace sino a quando l’atteggiamento sarà: “questa volta ai russi gliela facciamo pagare”. Come europei ormai ci siamo abituati alla guerra in Ucraina un po’ come gli americani con la guerra nel Vietnam. Come italiani il conto da pagare è salato, sinora circa 76 miliardi solo per contenere l’impatto dei rincari energetici su famiglie e imprese e la cifra è destinata ad aumentare. Spendere quei miliardi per scuole, ospedali, infrastrutture sarebbe stato meglio, ma di fatto siamo una “colonia” degli Stati Uniti e non potevamo dire di no.

Fonte: https://paolobecchi.wordpress.com/2023/01/04/la-guerra-in-ucraina-spiegata-in-un-modo-semplice-e-perche-e-destinata-a-proseguire/

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