di Attilio Runello. Il Financial Times ha reso pubblica la notizia che nel mese di agosto la Cina ha lanciato un missile supersonico, un missile in grado di viaggiare a una velocità che può arrivare a dieci volte la velocità del suono.
A quanto riporta il Financial Times il missile avrebbe fatto il giro completo della terra per poi arrivare a circa trenta chilometri dall’obiettivo.
Simili missili sino ad oggi sono stati sviluppati da USA e Russia.
Nella corsa agli armamenti rappresentano un pericolo.
Dopo decenni le aziende americane erano riuscite a sviluppare sistemi antimissile che dovrebbero neutralizzare i missili balistici che sono in grado di portare armi, anche nucleari sino a diecimila chilometri di distanza, sviluppati da Usa e Russia negli anni settanta.
Di questi missili sono dotati americani, russi e cinesi. Americani e russi dovrebbero averne circa tremila a testa, dopo averne smantellati tanti altri a seguito degli accordi iniziati dall’epoca Gorbaciov Reagan.
La Cina ne dovrebbe avere alcune decine.
Il progresso della tecnologia cinese ha sorpreso gli Stati Uniti, ma fa capire sempre di più perché gli americani considerino prioritario contenere militarmente ed economicamente la Cina.
In questi ultimi due decenni si è registrata una competizione fra Stati Uniti, Russia e Cina di bassa intensità. Tutti e tre i paesi erano accomunati dall’obbiettivo di combattere il terrorismo.
Questi missili fanno crescere il livello di intensità della competizione militare. Non ci sono accordi che prevedono di limitarli e non ci sono sistemi di difesa in grado di abbatterli.
Come accade da sempre nell’equilibrio fra armi di offesa e armi di difesa quando prevalgono le prime le guerre che potenzialmente possono scoppiare hanno effetti devastanti.
Oltre ai missili la Cina si è dotata di una flotta di trecento navi da guerra con due portaerei e altre tre in costruzione.
La Cina sino ad oggi garantisce che se ne dota solo a scopo difensivo. Dobbiamo crederci?
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