Imu e Tares: ecco servita la patrimoniale sulla casa!

Il Tesoro batte cassa e lo Stato tassa la casa, anzi, a dir meglio, la tar-tassa! Gioco di parole a parte, la casa è diventato il tiro al bersaglio del fisco italiano. Dopo l’introduzione dell’Imu nel 2012, che ha letteralmente paralizzato le compra-vendite immobiliari, è confermato l’arrivo della Tares nel 2013. La nuova tassa sui rifiuti porterà alcune sorprese, a cominciare da forti rincari, tanto che c’è già chi la definisce una seconda patrimoniale sulla casa! Da sempre in Italia – il paese del sole, della pizza, del mare, e delle tasse – di balzelli o se ne mettono di nuovi o si riciclano quelli vecchi non prima di averli raddoppiate e magari cambiato nome, come fu il caso dell’Ici, che diventò Imu, o della Tarsu, che presto diventerà Tares (Tributo sui rifiuti e sui servizi). Esattamente come nel caso dell’Imu – gli importi pagati si dividono in una quota Comune e una quota Stato – anche la Tares verserà il suo contributo allo Stato. La tassa, che dovrebbe servire per la raccolta rifiuti dei Comuni, servirà quindi per inserire un’altra patrimoniale di fatto sulla proprietà immobiliare generando una mescolanza tra tasse e imposte. Se una tassa è infatti il corrispettivo di un servizio, in questo caso la gestione e il trattamento dei rifiuti, un’imposta serve per finanziare in modo indistinto le attività dello Stato o degli Enti locali. Ebbene, la Tares, così com’è stata configurata, inserirà una quota destinata ai servizi indivisibili dei comuni, come le spese per l’illuminazione, la polizia municipale e i dipendenti comunali. Sebbene manchi ancora il regolamento finale, e qualche sorpresa è ancora possibile, la Tares sarà basata sia sulle dimensioni degli immobili, sia sui componenti del nucleo familiare. Oltre al fatto che questa volta lo Stato non aggiungerà un euro – prima infatti le tasse rifiuti non coprivano il 100% del servizio – si aggiungono 30 centesimi per mq per le spese indivisibili del Comune. I soliti Comuni indebitati fino al collo, inoltre, potranno elevare questa quota fino a 40 centesimi. Gli aumenti saranno compresi tra il 20 e il 40% Visto che l’economia è in crisi, come nel caso dell’Imu sui fabbricati industriali si è deciso di gravare maggiormente le attività commerciali! Secondo le stime di Confcommercio la Tares costerà il 60% in più in media, con rincari del 550% sui ristoranti e del 370% sui bar. Il rincaro avverrà a dicembre, in concomitanza con la seconda rata Imu per un Santo Natale che non è difficile prevedere assai magro!

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