Meno sprechi e più entrate per salvare l’Italia!

Bersani e Napolitano, dopo aver chiuso dentro una stanza i dieci saggi con i compiti da fare, hanno gettato via le chiavi e prendono ancora tempo: “traccheggiano”. 
Grillo, attenendosi scrupolosamente al proprio “non-statuto”, va per conto suo e Berlusconi, con altrettanta coerenza, pensa solo ed esclusivamente ai fatti propri. 
“Tutti contro tutti” quando si tratta di mettersi intorno ad un tavolo e partorire uno straccio di governo, ma “tutti uniti e concordi” nel chiederci di aspettare. Settimane, forse mesi!? Chissà? …aspettiamo!!!
Intanto la crisi divora aziende, posti di lavoro, salari, pensioni e risparmi di quei cittadini onesti e per bene che finora hanno retto al salasso, ma che adesso non ne hanno proprio più! 
E presto arriveranno nuove tasse: quella sui rifiuti, l’aumento dell’Iva, la rata dell’Imu, il ventilato aumento dei contributi regionali e, non escluso, una manovra finanziaria aggiuntiva in pieno stile “Monti-Merkel”. 
Il Paese è allo stremo. E nel mentre “loro” giocano a non fare un governo e si perdono nei meandri di commissioni e sotto-commissioni, incontri e occupazioni, la gente per bene è vieppiù alla mercé di politiche recessive e di un fisco “lacrime e sangue” che sta “raschiando” anche gli ultimi spiccioli rimasti attaccati in fondo al portafoglio di famiglie, di piccole e medie imprese. 
Gli italiani, chiamati alle urne per un governo che ancora non hanno, sono stati abbandonati a loro stessi e alle bizze dei mercati. Pertanto, facendo appello all’arte del sapersi arrangiare, si aiutano da soli! E proprio come avviene in ogni “buona” e “sana” famiglia che si rispetti, quando il denaro scarseggia, senza star lì a scomodare professori e tecnici, saggi ed eminenze grigie dell’ultim’ora, gli italiani corrono per tempo ai ripari, “riducendo le spese” e “aumentando le entrate”, per non andare in bancarotta!
Così il buon padre di famiglia limita l’uso dell’automobile, fa attenzione ai consumi di energia elettrica, gas e telefono, spende con oculatezza in alimenti, vestiario e suppellettili, ma soprattutto riduce le spese voluttuarie, quelle per cinema, ristorante, sigarette. Insomma taglia il superfluo! Allo stesso tempo, il buon padre di famiglia, cerca di incrementare le entrate, affitta o vende la casa al mare, si ferma di più a lavoro, si industria in qualche altra prestazione lavorativa, fa il pane in casa, ripara da solo il rubinetto che perde: aumenta le entrate! 

Il sillogismo con la conduzione economica di un’intera Nazione va da sé!!! 

Il buon politico limita l’uso delle auto blu, evita inutili sprechi, fa “mangiare meno” chi fino a ieri si è “abbuffatto” di denari pubblici senza mai nulla dare in cambio al Paese, redistribuisce in maniera più equa e solidale quel che è rimasto e quel che entrerà nelle casse dello Stato, ma tra tutti i cittadini e soprattutto tra coloro che sono i meno abbienti! Il buon politico lavora di più e meglio per il “bene comune”, per far aumentare le entrate dello Stato e non soltanto le proprie, monetizza l’edilizia pubblica in disuso, fa pagare sì giuste tasse ma a “tutti”, si adopera per far andare a pieno regime la farraginosa e burocratica macchina pubblica con una seria messa a punto del motore, concepisce investimenti lungimiranti in infrastrutture, energie alternative, ricerca ed innovazione, s’industria per incrementare la produzione interna, favorire nuova occupazione ed esportare il ‘made in italy’! 
Insomma l’amministrazione dello Stato – governo o auto-gestione, governicchio o governissimo – come quella di una famiglia “virtuosa”: tagliare gli sprechi e aumentare le entrate!!!

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