Impariamo ad amare la terra.

di Maria Pia Caporuscio. Tornare ad amare la terra che fino al secolo scorso riusciva generosamente a nutrire l’umanità, deve essere l’obiettivo primario dei governi. Sulla classe politica (da sempre sostenitrice degli interessi del potere finanziario) ricade la colpa della morte per fame di milioni di esseri umani. Finora la politica non si è mai occupata del benessere degli abitanti del pianeta ma solo di favorire gli interessi privati dei ricchi.
Adesso è giunta l’ora di invertire la rotta riconoscendo che queste politiche, dopo aver distrutto l’esistenza dei suoi abitanti, stanno disintegrando lo stesso pianeta che ci regge. Gli interessi privati non possono più avere la precedenza sulla qualità di vita della società civile. Analizzando questi ultimi cento anni ci rendiamo conto di essere stati sempre governati da idioti. L’esigenza più indispensabile è quella di nutrirsi e di questo si sono approfittate quelle categorie di “rinnegati della vita” rappresentate dal potere politico ed economico, schiavizzando i lavoratori a produrre ricchezza, non per soddisfare le esigenze personali, ma per arricchire degli sfruttatori. Pochi erano i lavoratori che potevano usufruire di un lavoro in proprio: i terreni prima e i macchinari in seguito, appartenevano ai padroni per cui lo sfruttamento veniva ritenuto conseguenziale. I governanti, piuttosto che mettere a disposizione dei contadini i terreni da coltivare e aiutarli quando le catastrofi naturali, si abbattevano sui campi coltivati distruggendone il raccolto, li abbandonavano al loro nefasto destino. Hanno incoraggiato l’abbandono dell’agricoltura costringendo questi disgraziati ad ingrossare le baraccopoli alle periferie delle grandi città, creando disoccupazione e miseria. I risultati di queste scellerate politiche sono sotto i nostri occhi: i terreni abbandonati a sé stessi provocano frane e disastri, oltre che costringere la popolazione ad acquistare prodotti alimentari sempre più cari, provenienti dall’estero. Si è distrutta l’immensa diversità orto frutticola di cui il nostro paese godeva, per essere costretti a mangiare cibi dal sapore unico, prodotti a migliaia di chilometri di distanza. E’ necessario finirla con queste politiche contro natura: sterilizzare la terra con gli ogm affinché non produca più cibo, è contro natura! Le multinazionali dell’alimentazione col loro cannibalismo, sono contro natura, arricchirsi affamando l’umanità, è contro natura. E’ contro natura non ribellarsi a questa nuova forma di peste, di cui è portatrice questa feroce forma di capitalismo. E’ contro natura sostenere governi che odiano la popolazione al punto, di sottometterla a questi moderni boia. Se non saremo capaci noi di ribellarci, sarà la natura a farlo e faremo tutti la fine dei dinosauri, compresi questi pazzi che si credono padroni del mondo. Non saranno i soldi, i privilegi, la sete di potere a salvarli da un giusto castigo!

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