Il Viminale fissa la nuova linea: sbarchi solo da mezzi militari.

Matteo Salvini prima ‘affonda’ le Ong: “Sbarchi solo da navi militari italiane”, e poi i ‘buonisti’: “La Boldrini mi dà del “disperato” e Saviano del “bandito”… Orgoglioso di difendere la sicurezza degli italiani, a chi mi vuole male mando un sorriso e un bacione!”.

Il piano del Viminale è chiaro: le vite umane vanno salvate sempre e comunque, e la chiusura dei porti vale soltanto per le navi di quelle Ong internazionali che il leader leghista ha definito “vicescafisti che speculano sulla pelle dei disperati”. Per cui gli immigrati salvati saranno accolti nei Paesi dai quali proviene la nave della Ong. La domanda di asilo potrà essere presentata direttamente sull’imbarcazione. Questo è l’obiettivo del governo: limitare le operazioni di salvataggio indiscriminato, le navi umanitarie piazzate sotto costa che comunicano con i trafficanti di esseri umani e che intervengono su chiamata come fossero dei taxi. Sulle Ong Salvini non transige. Negli scorsi anni hanno avuto troppo agio con i governi piddini: “Poco cambia che la nave si chiami Aquarius o Sea Watch 3 – ha spiegato il Ministro dell’Interno – vogliamo porre fine a questo traffico di esseri umani. Se ci saranno altre navi di altre Ong battente bandiera straniera faremo lo stesso ragionamento”. La linea del governo è che spetta ai Paesi da cui proviene la nave della Ong di turno farsi carico degli immigrati salvati. A far fede sarà, quindi, la bandiera dell’imbarcazione che interviene.

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