L’amnesia francese.

di Salvatore Falzone. Ci mancava solo la lezioncina francese. Il Presidente Macron, in merito alla vicenda della nave Acquarius e le tensioni che hanno investito Italia e Malta, se ne esce con un riferimento alla politica italiana come “vomitevole”. Nel giro di qualche ora l’Eliseo correggeva il tiro precisando che si è fatto riferimento a “irresponsabilità”. Verrebbe da dire che faccia tosta hanno i nostri cugini d’oltralpe! Sembra quasi che il Presidente Macron abbia pochi ricordi di qualche anno fa, nel 2011, quando il suo omologo Sarkozy decise e impose, spalleggiato da un’Unione Europea divisa tra il defilamento della Germania e la concessione del territorio italiano ai caccia francesi, di porre fine alla Jamahiriya libica, ovvero allo Stato delle Popolo di Libia. Ufficialmente le dichiarazioni erano improntate alla liberazione del popolo libico dal regime di Gheddafi. Proprio di quel rais che aveva finanziato la campagna elettorale del presidente Sarkozy. Si diceva che il popolo era insorto per la libertà, eppure le rivolte erano iniziate non nella capitale ma nella Cirenaica storicamente avversa al regime del colonnello; si parlava di popolo ma agivano milizie armate con armi nuove e Pick-up costosissimi e nuovissimi. Una rivolta insomma che era stata programmata da tempo e sembra proprio da una certa politica francese. Anche nella scoperta del nascondiglio e nella successiva eliminazione di Gheddafi c’è lo zampino dei francesi. Certo vedere il colonnello davanti ad un Tribunale Internazionale non so che cosa avrebbe provocato nelle varie cancellerie occidentali tutte impegnate a nascondere i vari patti con il regime del rais. Poi sembra veramente ridicolo criticare l’Italia senza guardare prima alla propria politica interna in tema di accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Forse Macron non sa di Ventimiglia e di Bordonecchia? Ne dubito.

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