Il sapere è prezioso, non va regalato.
di Francesco Alberoni. Quando presiedevo il Centro sperimentale di Cinematografia avevamo la nostra sede a Milano in via Santa Marta, in un edificio in cui era collocata anche l’Accademia della Scala celebre per la danza e il canto, dove operò Toscanini e da cui uscirono Carla Fracci e Bolle. Le due scuole erano in rapporto di amicizia e culturale, facevamo incontri ed anche feste insieme. Quel vecchio palazzo era una comunità umana creativa, un modo di vivere dove tutti cercavano la perfezione.
E lo stesso è avvenuto in altri centri come Cinecittà a Roma in quello di Fermi in via Panisperna, di Golgi a Pavia o di Natta a Milano.
Mi sono convinto che la grande invenzione nasce in una comunità creativa umana che si auto-organizza liberamente. Sono queste comunità creative le vere scuole di eccellenza, i luoghi dell’invenzione, i punti di irradiazione del sapere nel mondo e sono necessariamente ristrette e d’élite.
Se vuoi estenderne la partecipazione a tutti, le uccidi. In questo periodo in cui stiamo per fare grandi investimenti per l’istruzione, c’è il rischio di scegliere la strada della standardizzazione. Tutto il sistema invece andrebbe pensato perché operi sì a livello mondiale ma con isole di eccellenza, che reclutano scienziati e docenti in tutto il mondo e danno ai loro studenti un insegnamento di valore. Ma poiché i costi sarebbero molto alti bisogna pensare al sistema formativo come un’impresa in concorrenza.
Il sapere è qualcosa che abbiamo il dovere di regalare a tutti ma oggi non possiamo più farlo; dobbiamo considerarlo una risorsa preziosa come le terre rare. I cinesi per più di duemila anni hanno conservato il segreto della seta e l’hanno venduta a caro prezzo. Oggi questo vale per l’alta cultura e l’Italia dovrebbe rapidamente imparare questa lezione.
Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/cronache/sapere-prezioso-non-va-regalato-1990564.html
Apprezzo l’accorato appello di Es., ma purtroppo l’Italia è un paese in crisi globale: dal pubblico al privato, dalla scuola all’università dalle infrastrutture alla macchina burocratica è un vero e proprio disastro!
Occorre formare i giovani, ma formarli bene per poi inserirli nell’ASCENSORE SOCIALE che può salire fino all’ultimo piano quello del Premier, oppure fermarsi a quello di un bravo tecnico o di un medico capace.
Serietà, onestà, capacità e competenza sono leggi che nessun governo può varare, ma che può certamente favorire!
Lupo A. non è il mio modo di ragionare. Se il sistema scolastico non rende accessibili e professionalizzanti alcuni percorsi come gli Istituti Professionali, se chi esce da questi istituti si ritrova a fare il galoppino per un vecchio idraulico che nemmeno lo assume o lo assume come stagista ma non in regola e con le dovute norme di sicurezza eccetera, è chiaro che di professioni “manuali” ne vedremo sempre meno.
Non è un modo di pensare è una questione di mentalità e di sistema complessivo, incluso quello fiscale.
Sono belle le soluzioni semplici a problemi complessi, solo che falliscono sempre tutte e fanno danni.
Un Saluto
Es.
Purtroppo caro Es., con il tuo modo di ragionare siamo pieni di DOTTORI e non si trova un IDRAULICO a meno che no l paghi a peso d’oro!
Il sapere va prima diffuso a tutti, reso disponibile a tutti. Le “isole di eccellenza” si formeranno da sole tramite la migliore competenza e capacità dei singoli, che diventano èlite cioè, da vocabolario, quelle persone o gruppo di persone più colte ed autorevoli di un determinato gruppo sociale e dotate quindi di maggior prestigio.
Che cosa vorrebbe lei? chi ha soldi accede al sistema migliore gli altri sono destinati all’alfabetizzazione ……..ed all’analfabetismo di ritorno. Non istruzione diffusa e conseguente possibilità di “ascensore sociale, in sostanza, per estremizzare, il ritorno alla servitù della gleba.
Ma mi faccia il piacere
Es.