Renzi: “Soldi in busta paga a maggio o sono un buffone”!!!

Di chiacchiere e bei discorsi ne abbiamo piene le tasche. Quelle tasche che “loro” ci hanno svuotato buttandoci giù nell’Eurozona senza paracadute, ma con stipendi e pensioni da fame, prezzi al consumo e disoccupazione giovanile alle stelle e zavorrati da una tassazione record, senza precedenti! Lo schianto era inevitabile. Adesso siamo alla resa dei conti: fatti, non  parole! Comunque, a sentirlo parlare, lui, il ‘premier-sprinter’, sembra proprio uno di noi… “Da anni i cittadini hanno visto le bollette crescere e le tariffe aumentare ma gli stipendi erano bloccati. Ora per la prima volta il governo invece di aumentare le indennità dei consiglieri regionali li restituisce alle persone, alla vita reale.”!!! 
Bravo, Bene, Bis… come nel Nerone di Petrolini. Così Matteo Renzi da Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’. E sull’impegno a dare mille euro in più a 10 milioni di persone: “Se il 27 maggio i soldi non arrivano vuol dire che Renzi è un buffone”. E il premier torna a parlare del taglio del cuneo fiscale annunciato a partire dal primo maggio. “A chi guadagna meno di 1500 euro al mese come lavoratore dipendente o assimilato, quindi anche i co.co.pro., diamo 10 miliardi l’anno. Sono dieci milioni di italiani a cui vanno mille euro netti l’anno”. E poi l’assalto alla… dirigenza: “Prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager. Se sei un dirigente della pubblica amministrazione è giusto che guadagni più del presidente della Repubblica? No e ci sono molti dirigenti che guadagnano di più e la media tra dirigenti italiani e quelli inglesi e tedeschi è sproporzionata.I dirigenti pubblici per definizione non possono essere a tempo indeterminato. Chi ha vinto un concorso e ha diritti acquisiti, bene. Ma per il futuro sarebbe bene che il dipendente pubblico rimanesse a tempo indeterminato e facesse il dirigente a tempo determinato, per poi tornare a fare il dipendente a tempo indeterminato”.
Infine una stoccata a Bruxelles e una ai Palzzi romani: “L’Europa ha più bisogno dell’Italia di quanto l’Italia ha bisogno dell’Europa. Questa cosa qui va detta da un Paese che è un europeista convinto” e aggiunge: “Venderemo le auto blu all’asta così i simboli del potere saranno a portata di mano. Certo è un aspetto simbolico della spending review poi c’è la vera riduzione delle spese”, spiega Renzi: “Se riusciamo entro il 25 maggio, come vogliamo, a fare la prima lettura della riforma del Senato e chiudere la legge elettorale, dimostriamo che riusciamo a cambiare la politica”.
Caro Renzi, anche se fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, li abbiamo provati tutti e adesso ci tocca, anche se non per nostra scelta, provare anche te. Noi non ti remiamo contro, anzi… ti auguriamo un ottimo a lavoro. Ci rivediamo alle prossime elezioni, quando, come e se ci consentirete di esercitare la sovranità di un popolo che fino ad oggi è stato chiamato solo a fare sacrifici!

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