Il primo partito sarà ancora una volta l’astensionismo.

di Pier Giorgio Tomatis. Nonostante l’euforia pre-elettorale, credo che le urne, il 4 marzo, saranno comunque disertate da una buona parte degli italiani. Il vero primo grande Partito nel Belpaese è e resterà ancora l’astensionismo.

La mia è una previsione è chiaro ma la disaffezione della gente comune da quanto accade nell’agone della politica sembra essere sempre più palpabile. Una leggenda metropolitana che circola nell’immaginario popolare è che se tantissimi (o tutti) gli italiani rinunciassero contemporaneamente a esercitare il proprio diritto sancito dalla Costituzione la politica arruffona e corrotta che riempie di notizie giudiziarie i rotocalchi sarà fermata! Quando sarà concreta la volontà della cittadinanza di condannare l’operato dei nostri delegati il sistema si correggerà e imploderà su se stesso. Se ciò accedesse, avremo in meno di un’ora i carri armati per le strade. Il vuoto di potere verrebbe colmato in pochissimo tempo. Pur non essendo un europeista (anzi, consideratemi pure la nemesi dell’Unione) l’unica ciambella di salvataggio che avremmo per non vedere questa triste giornata è proprio l’UE. Il fatto che i nostri partner prestino attenzione a quanto accade a livello politico in Italia è proprio perché il castello di carte, il domino dell’UE è fatto di Stati e di accordi. Cambiando i governanti, il terrore è quello di veder cambiare anche gli “aurei” trattati che sono alla base di questa roulette che si chiama Europa. Nonostante questa sia la più probabile conclusione per il disertare le urne, non sono pochi i cittadini sempre più convinti che questa forma di lotta socio-politica sia da sognare all’alba del 5 marzo. Purtroppo, sono altresì convinto che una buona parte di coloro che andrà a votare lo farà con lo spirito di queste dichiarazioni senza sapere che a sostenerle non è stato Montanelli (che le riprese…) o un comunista extraparlamentare bensì l’imbianchino che fece tremare il mondo: “Quando io riprenderò la mia attività, invece di sforzarci di conseguire il potere con un’azione armata dovremo turarci il naso ed entrare nel Parlamento”. Che tristezza…

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