Protesta nella baraccopoli di Borgo Mezzanone.

di Attilio Runello. I migranti della baraccopoli di Borgo Mezzanone, nella provincia di Foggia protestano di nuovo. Manifestano davanti ai cancelli del Cara, il centro per i richiedenti asilo realizzato nel 2005.
“Siamo scesi in strada tante volte, abbiamo alzato la voce e trovato il modo per farci ascoltare, perché non accettiamo che la nostra vita dipenda da un documento, perché non è giusto essere sfruttati mentre molti fanno i loro interessi e si arricchiscono alle nostre spalle: i padroni, chi costruisce i campi dove viviamo, chi li gestisce, chi decide le politiche migratorie e spesso anche le organizzazioni che dovrebbero difenderci, come i sindacati”. Così si sono espressi questi lavoratori per riassumere il loro disagio. Naturalmente alle situazioni problematiche si aggiunge anche la burocrazia o il malfunzionamento delle iniziative.

Sciopero dei braccianti nel Foggiano, chiedono condizioni di vita migliori“In questo campo nel 2021 sono stati installati decine di nuovi containers con i fondi della regione Puglia, che dichiarava di voler combattere lo sfruttamento e dare un posto migliore in cui vivere a chi stava nel ghetto. Oltre al danno, la beffa: quei container, che altro non sono che un nuovo ghetto, sono pronti all’uso, ma sono vuoti da due anni, mentre nelle scorse settimane decine di persone hanno perso la casa per gli ennesimi incendi divampati nel ghetto”. Bisogna considerare che quello estivo è il periodo di maggiore affollamento del campo per la raccolta dei pomodori.

“Come ripetiamo da sempre, la vita nei centri di accoglienza e nei campi di lavoro non è la vita che vogliamo, tanto meno se dobbiamo vivere nelle tende o nei container, che non sono case vere, ma solo strutture precarie che arricchiscono che le costruisce e chi le gestisce, dove non siamo liberi e veniamo isolati. Lo sanno bene tanti di noi che vivono dentro il campo: il cibo è estremamente scadente, ci sono pochi posti e i container sono sovraffollati, ci sono pochissimi bagni e le condizioni igieniche, soprattutto d’estate, sono pessime”.

Il presidio dei braccianti di Borgo Mezzanone“Abbiamo già protestato in prefettura e con la cooperativa che gestisce il campo molte volte per denunciare queste condizioni, ma poco o nulla è stato fatto”, ricordano. “Nel frattempo, ci sono circa 130 nuovi container chiusi da anni, che potrebbero, nell’immediato, migliorare le condizioni soprattutto di chi ha perso la casa. Ma anche aprirli a fine agosto, come ha promesso il Prefetto di Foggia, sarebbe comunque troppo tardi. Non vi sembra assurdo? A noi sembra un’ingiustizia che non possiamo accettare”.

Forse qualche anno fa queste persone sono state salvate in mare da navi della nostra guardia costiera o da mercantili o dalle tante ONG. Appare evidente che non hanno ottenuto il permesso di soggiorno. Evidentemente non avevano requisiti e sono migranti economici. Non sono solo in un ghetto ma sono anche dimenticati dai media che raramente ne parlano.

Non ne parlano perché non si riesce a fare arrivare il messaggio che in un paese dove nel sud c’è molta disoccupazione, nelle aree del terremoto dopo cinque anni aspettano ancora le case, gli studenti fuori sede non riescono a pagare l’affitto, la Romagna è finita sott’acqua e non vi sono i soldi per ricostruire, quello che possiamo offrire a persone che per la legge dovrebbero essere rimpatriati sono dei container. E per qualche intoppo burocratico non possiamo fare nemmeno quello. Accoglienza? Meno parole e più fatti, anche da parte della regione.

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3 Responses

  1. Urban ha detto:

    L’ITALIA non è in grado di ACCOGLIERE l’AFRICA!!!
    La UE deve finirla di essere ipocrita e scaricare tutto sull’Italia.
    La incapacità politica della MELONI è manifesta, ma è ora che anche il POPOLO comprenda che gandianamente si deve dire STOP a quest’invasione di poveretti disperati.

  2. Gaston ha detto:

    In africa non esistono diritti sindacali…, ma giunti in ITALIA tutto è dovuto! Ci sono milioni di poveri italiani sfruttati e senza diritti

  3. Libertà & Progresso ha detto:

    DEBBONO prendersela cogli scafisti. L’ITALIA non è un paradiso anche se loro ci vogliono credere, mi spiace per loro, ma se vogliono venire in ITALIA debbono sapere che qui non c’è trippa per gatti!!!

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