Il populismo è l’altra faccia della politica.

di Maria Pia Caporuscio. Il populismo nasce quando le democrazie smettono di essere democratiche, quando viene meno la libertà e l’uguaglianza, quando le disuguaglianze economiche deformano la politica fino a farne una nemica dei popoli. Naturalmente la gente ne percepisce l’ingiustizia e di conseguenza nasce la sfiducia verso queste istituzioni.
Purtroppo questa sfiducia non favorisce ma danneggia la popolazione, che si allontana dalla politica lasciando in questo modo mano libera alle élite economiche e finanziarie, le quali influenzano i politici onde promuovere politiche favorevoli a loro e dannose per la classe lavoratrice, cosa che avviene ogni giorno sotto i nostri occhi. Come non accorgersi che i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri assai più poveri? Come si fa a non vedere che la ricchezza ha preso la strada dal basso verso l’alto? Come si può chiudere gli occhi dinanzi alla disintegrazione del lavoro, alla cancellazione dei diritti, alla precarietà dilagante, alla miseria che travolge in un vortice la classe lavoratrice, che affossa le piccole imprese e cancella l’intera classe media?
Il populismo ha il merito di opporsi alle decisioni nefaste di questo modo osceno di fare politica, di arginare la deriva oligarchica e porre un freno allo strapotere della finanza economica. Il populismo può servire a riportare la politica su posizioni più democratiche, a bloccare il pericolo atavico dei capitalisti, i quali con i loro enormi mezzi perseguono interessi particolari, che si scontrano con quelli delle persone comuni, con la logica e con la giustizia.
Lo scopo del populismo non è l’antipolitica (come intendono inculcarci) ma restituire legalità alla politica tramite la ridistribuzione della ricchezza e riportarla al rispetto e all’uguaglianza dei diritti. Necessita smetterla con le parole d’ordine, con la vergognosa demonizzazione che ne fanno, in quanto la politica non può assolutamente favorire i ricchi danneggiando i poveri.
Populista è colui che intende combattere lo strapotere illegittimo, di quei pochi che hanno in mano le leve della vita economica e politica delle nazioni.
I politici devono accantonare l’idea che le persone comuni per disinteresse, pigrizia o ignoranza, non sarebbero capaci di un autogoverno collettivo e avrebbero bisogno di essere guidate come un gregge di pecore. Non sono pecore ma continuando a volerle trattare come tali, si corre il rischio che un bel giorno decidano di dimostrarlo nei fatti e questo non dovrebbe augurarselo nessuno! La classe politica deve imparare a difendere i valori fondamentali della democrazia: la libertà e l’uguaglianza e il populista può contribuire a farlo, promuovendo riforme che vanno in questa direzione.
Il populismo è l’altra faccia della politica, una risorsa fondamentale per la democrazia, ora che la democrazia ha perduto la bussola in questo scenario globale, dove le disuguaglianze si estremizzano e si radicano sempre più. La nascita dei movimenti anti-oligarchici e anti-plutocratici è fondamentale per la sopravvivenza della stessa democrazia, forse proprio il populismo potrà salvarla.

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1 Response

  1. Libertà & Progresso ha detto:

    il POPULISMO vero, nasce in Russia, una froma di SOCIALISMO: Biblioteche, istruzione,.. in una Russia zarista, un raggio di sole.
    Quello che oggi si definisce populismo, non ha nulla a che fare col POPULISMO vero russo nato nell’800. Basta di infangare una idea politica sana e socialista!!!!!!!!!!!

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