Il partito del NO.

NO-Tav, NO-Tap, NO-Vax, NO-Ponte sullo Stretto, NO-sviluppo, NO-armi, NO, NO e NO nel nome della decrescita felice, con un’azione negazionista sulla natura matrigna del progresso e sui suoi simboli capitalistico-tecnologici.

Ma non si può dire sempre e soltanto “NO” a tutto! L’ultimo NO è arrivato alla realizzazione del primo termovalizzatore della Capitale.

Non è bastato che Roma finisse sotto gli occhi increduli di tutto il mondo per la quantità di immondizia abbandonata nelle strade. E non è servito neppure che la guerra in Ucraina facesse emergere in tutta la sua drammaticità la totale dipendenza dell’Italia dal punto di vista energetico.

Il partito del NO a tutto, il partito della decrescita felice, continua ad essere compatto e agguerrito nel voler trasformare l’Italia in un Paese del terzo mondo.

Certo che sarebbe meglio riusare e riciclare nel rispetto dell’ambiente, ma al momento non è possibile farlo, almeno nell’immediato, come l’emergenza rifiuti di Roma chiede orami da troppo tempo.

Quindi meglio un termovalorizzatore oggi – con tutte le garanzie e la sicurezza della moderna tecnologia – che qualcosa di più green che certamente deve realizzarsi comunque in un domani non troppo lontano!

Oppure vogliamo restare sepolti sotto una montagna di rifiuti?

Dire di “NO” a tutto è quello che oggi ci ha portato a dipendere dal dal gas russo!

 

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2 Responses

  1. Spqr ha detto:

    “È insensata la scelta di affidare poteri commissariali indistinti al sindaco Gualtieri non per applicare le migliori pratiche disponibili a realizzare impianti utili alla raccolta differenziata, ma per installare tra chissà quanti anni, almeno 6 o 7, un impianto costoso e pericoloso che brucia rifiuti e opportunità di crescita economica.

    Bruciare i rifiuti è la negazione dell’economia circolare, a maggior ragione se si pensa che quest’impianto avrà bisogno comunque di una discarica al suo servizio per smaltire le ceneri prodotte dalla combustione”.

    Lo scrive Beppe Grillo in un’articolo sul suo blog.

  2. Anassagora ha detto:

    Sempre per restare sul tema della strage di Bergamo, la verità su quanto accaduto può essere trovata non solo nei corpi come accennavamo in precedenza. C’è anche qualcun altro che sa cosa accadde in quei giorni, e questo qualcuno è la Russia. Nelle scorse settimane sono usciti articoli dei media mainstream riguardo alla presenza dei russi a Bergamo. In questi articoli, il panico da parte di chi scriveva trasudava sin dal titolo. Lo stato profondo italiano sa che Vladimir Putin sa quanto è accaduto in quelle notti dove fu perpetrata la strage. La Russia ha tutti gli strumenti necessari per fare uscire questa verità.

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