Da oggi il nuovo incubo degli italiani si chiama “Trise”!

Imu + Tares = TRISE. Si chiamerà proprio così, “Trise”, la service tax destinata ad accorpare Imu e Tares, che, ovviamente, costerà agli italiani molto di più di quanto già versavano al fisco con i vecchi balzelli su casa e rifiuti. Maggiori dettagli sull’ennesima “operazione salasso” si potranno conoscere in serata, con il via libera definitivo del Consiglio dei ministri alla legge di stabilità. La Trise, tecnicamente, è un tributo sui servizi comunali e avrà due componenti. Una è la Tari, che coprirà la raccolta dei rifiuti urbani. L’altra è la Tasi, destinata a finanziare i servizi indivisibili come l’illuminazione e la manutenzione delle strade. La Tari sarà imposta a “chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani“, secondo il principio del “più inquini, più paghi“. I singoli Comuni potranno scegliere inoltre se farla pagare applicando i criteri e i coefficienti come la superficie e il numero di occupanti oppure “graziare” almeno in parte single e residenti all’estero. La Tasi, invece, verrà pagata da “chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo unità immobiliari, fabbricati o aree scoperte ed edificabili“. Avrà una aliquota massima dell’1 per mille oppure, a scelta del Comune, costerà un euro a metro quadrato. Per gli immobili non esenti da Imu si aggiungerà al vecchio tributo. Per gli inquilini in affitto si prevede un esborso tra il 10% e il 30% della tassa. Voci di corridoio fanno trapelare che “la manovra” si aggirerà attorno ai 10 -12 miliardi, e che oltre alla solita legnata sui metri quadri di proprietà degli italiani, la mannaia delle larghe intese cadrà pure su sanità, ministeri, statali, rendite finanziarie, assegno di accompagnamento. Di certo rimane il battesimo della nuova tassa sulla casa: la Trise.Ecco i provvedimenti all’esame dell’esecutivo:
– SANITA’, SI LAVORA A RIDUZIONE TAGLI. La bozza della legge di stabilità prevede tagli per 2,6 miliardi, dovuti anche ad una stretta sulla spesa farmaceutica e su quella ospedaliera (che è interna a questo valore). Ma è questo il capitolo sul quale sono attese maggiori novità. Il governo sarebbe intenzionato a ridurre l’apporto del capitolo sanitario sulla manovra. 
– DETRAZIONE LAVORO SALE A 1.450 EURO. La detrazione ‘base’ riconosciuta ai lavoratori dipendenti potrebbe salire da un valore di 1.338 a 1.450 euro. il meccanismo, che prevede una riduzione dello ‘sconto’ in proporzione al reddito, si annulla attorno ai 55.000 euro. Rimane immutato lo sconto per chi non supera gli 8.000 euro. 
– SCONTI IRAP FINO A 15.000. Deduzioni Irap in arrivo per i nuovi assunti. Le deduzioni saranno per un massimo di 15.000 euro a dipendente. 
– ARRIVA LA TRISE, PUÒ SUPERARE L’IMU. Cambiano le tasse locali sulla casa. La nuova Service Tax, che scatta dal 2014, si chiamerà Trise e assorbirà Imu e Tares. Non il tributo provinciale ambientale. La pagheranno, in forma ridotta, anche gli inquilini. La quota sui servizi indivisibili (Tasi) vale l’1 per mille. A questa si aggiunge la Tari, la quota che si paga sui rifiuti. 
– IPOTESI AUMENTO TASSA SU RENDITE FINANZIARIE. La tassa sulle rendite finanziarie passerebbe dal 20% al 22%. Ma la norma, contenuta in una delle ultime bozze, sarebbe sub iudice. 
– BLOCCO CONTRATTO STATALI, TAGLIO 10% STRAORDINARI. Il blocco dei contratti nel pubblico impiego relativo al triennio 2010-2012 viene esteso fino al 31 dicembre 2014. Per i dipendenti pubblici arriva poi il taglio del 10% della spesa degli straordinari. 
– PENSIONI, STRETTA SU QUELLE RICCHE, TASSA SULLE D’ORO. Le pensioni più ricche, quelle sopra i 3.000 euro non saranno adeguate al costo della vita nel 2014. Arriva invece una mazzata per quelle d’oro: sopra i 100.000 euro ci sarà un contributo “con la finalità di concorrere al mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico”. Sarebbe del 5% per la parte eccedente i 100 mila euro fino 150 mila, del 10% oltre i 150 mila e del 15% oltre i 200 mila. 
– 2 MLD A COMUNI, STRETTA SU REGIONI. Esclusione del patto di stabilità interno ”al fine di consentire agli enti locali nel 2014 e 2015 i pagamenti in conto capitale”: l’allentamento vale 1 mld nel 2014 e uno sul 2015. Regioni e enti locali non potranno più ricorrere ai derivati. Tagli per un miliardo, invece, sulle Regioni. 
– CIG IN DEROGA, SOLO 600 MLN. Gli ammortizzatori sociali in deroga saranno rifinanziata per il 2014 per un importo di 600 milioni di euro. E’ un valore decisamente più basso del miliardo richiesto. Il Fondo per la social card è incrementato di 250 milioni di euro per il 2014. La carta acquisti non è più riservata solo ai cittadini italiani ma a “cittadini italiani o comunitari ovvero familiari di cittadini italiani o comunitari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo”.
LA STANGATA. Come già detto il vero salasso arriva dalla Trise, la nuova tassa sulla casa, che peserà mediamente 366 euro a famiglia. Facendo un raffronto con le attuali Imu e Tares, nel 2014 pagheremo un pò di più rispetto al 2013 ma di meno rispetto al 2012. È la conclusione alla quale arrivano gli uffici studi, dai sindacati alla Cgia di Mestre, in base alla bozza di testo della legge di stabilità in entrata al consiglio dei ministri. Due i calcoli da fare: uno per la parte riguardante i rifiuti (Tari), l’altro per la parte sui servizi (Tasi). Per questa componente, che di fatto assorbe l’Imu, si profila una vera e propria stangata sulle seconde case dove l’aliquota potrà arrivare all’11,6 per mille. Da sciogliere invece il nodo della tassazione sulla prima casa, a seconda delle interpretazioni dei testi l’aliquota massima oscillerebbe dall’1 al 7 per mille.
– TRISE, 366 EURO A FAMIGLIA. La nuova Trise che sostituirà Imu e Tares peserà in media sulla prima casa nel 2014 per 366 euro a famiglia, in aumento rispetto ai 281 medi del 2013 ma in calo rispetto ai 450 del 2012 quando l’Imu si pagò anche sulla prima casa. È quanto emerge da elaborazioni della Uil su una famiglia di quattro persone in un appartamento di 100 mq.– 16 GENNAIO, LA PRIMA RATA. Dal 2014 si pagherà, sull’anno di riferimento, in quattro rate: 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre. Chi vuole può pagare in un’unica soluzione il 16 giugno.– STANGATA SECONDE CASE. L’aliquota base è all’1 per mille ma ai Comuni viene data la facoltà di intervenire, dall’azzeramento, fino all’aumento all’11,6 per mille.– PRIMA CASA, QUANTO SI PAGA? La bozza del decreto prevede l’aliquota base all’1 per mille e la possibilità per i Comuni di aumentare il peso dell’imposta fino al massimo dell’aliquota Imu maggiorata dell’1 per mille. Se si considera la normativa attuale si arriverebbe fino al 7 per mille, una tassazione mai vista sulla casa di abitazione. Se invece passassero anche le «Disposizioni in materia di Imu», articolo presente nella bozza ma soggetto a possibile revisione, la vecchia tassa non ci sarebbe più sulla prima casa e conseguentemente la nuova Tasi potrebbe essere calcolata al massimo all’1 per mille (o 1 euro a metro quadrato).– PER CASTELLI E CASE LUSSO DISCORSO A PARTE. Le abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ovvero appartamenti signorili, ville e castelli, continuerebbero a pagare la tassa sulla prima casa, come d’altronde già accaduto quest’anno.

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