Il caso Paragone: ‘Io non mi dimetto e M5S non mi caccerà’

di Redazione. La coerenza paga in politica? Sembrerebbe proprio di sì. Prendiamo ad esempio il Movimento 5 stelle. I suoi elettori – dalle elezioni politiche dello scorso anno alle recenti europee, per finire alle ultime consultazioni a livello locale e ai  sondaggi – si sono  dimezzati.

Il popolo grillino non ha mandato giù certi rospi, certe alleanze, certe decisioni, certe promesse rimaste solo sulla carta, certi cambi di passo, certi dietrofront. E così – coerentemente con quelli che erano i principi fondanti del M5S e con il proprio sentire  – ha deciso di non votarli più.

Dal governo gialloverde a quello giallorosso, passando per la Tav, il flop del reddito di cittadinanza, i decreti sicurezza, e finire al Mes, al salvataggio della Popolare di Bari e alla manovra finanziaria, i 5stelle – “governando prima con i verdi e poi con i rossi” – hanno sperperato il bottino di voti incassato il 4 marzo del 2018.

Oltre a milioni di elettori, tanti eletti nelle fila dei 5stelle se ne sono andati via, altri sono stati espulsi, altri stanno sul piede di partenza e altri ancora, obtorto collo, resistono…

“Un conto è cacciarmi, un conto è dire Paragone si dimetta. Lo ridico: non mi dimetto e voi non mi caccerete, altrimenti nasce un problema dentro il Movimento. C’è una parte del movimento che per dieci anni si è sentita ripetere che l’Europa è “brutta e cattiva” e consuma i diritti dei cittadini. E ora a quelli cosa si dice? Non è che se vi siete svegliati una mattina dentro i palazzi – perché lo so come vanno certe cose – poi cambiate idea. Io non la cambio l’idea.”

Lo ha detto Gianluigi Paragone intervenendo a Tagadà su La7.

“Con tutti i problemi che abbiamo e che dovremmo cercare di risolvere voi pensate ai probiviri di Paragone? Mi cacciano per eccesso di coerenza rispetto al programma? Son simpatici. Io non sono una persona dal bel carattere. Sono uno che si appassiona alle lotte. Il Movimento Cinque Stelle è un movimento di lotta. Se dev’essere un movimento di peluche è un problema loro. Dobbiamo dire è inutile che scrivete dei programmi elettorali”, ha attaccato il senatore M5S.

View image on TwitterInsomma, Paragone non avrebbe alcuna intenzione di andarsene dal Movimento 5 Stelle: “Non vado da nessuna parte, che se lo ficchino in testa. Resto nel Movimento…”. Peraltro, negli ultimi minuti, ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio Uno, ha risposto alzando il dito medio alla domanda “come reagirebbe nel caso di espulsione dal M5s?”.

L’ex direttore della Padania non ha mai digerito il voltafaccia del M5s una volta caduto il “Conte Uno”. Paragone, infatti, si è sempre dichiarato contrario all’inciucio con il Partito Democratico che ha portato alla formazione del governo giallorosso: lì è nata la frattura.

Una frattura peggiorata – e non poco – dalla controversa questione (parlamentare e non) sul Meccanismo Europeo di Stabilità; quando Palazzo Madama è stato chiamato a esprimersi sulla risoluzione della maggioranza sul fondo salva Stati della discordia, Gianluigi Paragone – insieme a Francesco Urraro, Ugo Grassi e Stefano Lucidi – non hanno votato. Mandando in bestia Di Maio & Co.

Insomma, beghe su beghe per il MoVimento, che rischiano di mandarlo in tilt definitivamente. Lo stesso padre fondatore e garante Beppe Grillo nelle ultime ore si è recato a Roma per incontrarsi con Davide Casaleggio nella speranza di riuscire a sbrogliare una matassa che sembra ormai compromessa.

E’ fin troppo evidente che in politica la coerenza paga!

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6 Responses

  1. il Grigio ha detto:

    “La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere.”
    (Frase di Mayer Amschel Rothschild)
    Questo pensiero è un chiaro esempio che chiunque può leggere e capire!!!
    Rothscild non si candidava, aveva compreso e perfettamente che la Politica che conta è quella che è in grado di controllare il denaro.
    Non è un caso che i salvataggi delle Banche in Italia lo paghino sempre e solo i Cittadini, evvai con Salvini che cambia il mondo e l’Italia.

  2. Volpina ha detto:

    Come sempre hai centrato i problemi, problemi che la politica o ignora o non intende affrontare.
    Quando l’Auto dominava l’Italia e Torino, l’Auto non aveva bisogno di sedere in politica, determinava la politica. L’Auto durante il Ventennio e dopo il Ventennio ha dominato la scena economica e finanziaria, ovviamente era fondamentale in politica:220.000 miliardi di Lire di contributi statali all’Auto lo dimostrano. La maggioranza degli italiani non legge di economia, e soprattutto non conosce l’economia Monetaria. Sono felici col calcio e le trasmissioni sfogo.

  3. Giacomo-TO ha detto:

    SALVINI è il solito uomo della provvidenza, che di tanto in tanto appare in Italia.
    Il prototipo del Ventennio ha fallito ma pare che la Storia non insegni.
    Qualsiasi partito o qualsiasi salvatore della patria, andrà al Governo farà ben poco.
    L’Italia ha un groviglio di problemi, tali e tanti che serviranno forse 50 anni per cominciare a risolverli. Dovunque ti giri un problema e non da poco.
    Se singolarmente non cambiamo modo di vedere e di pensare è IMPOSSIBILE cambiare.
    I miliardari, i banchieri, i CDA delle multinazionali non vanno in TV, evitano pubblicità ed infatti hanno il controllo del mondo, pensiamo ai produttori di farmaci e di armi.
    Ogni giorno in Italia e nel mondo, privati girano legalmente miliardi.
    Se non comprendiamo che la finanza e l’economia sono i motori, la politica è solo un’umile ancella. Il Populismo è nato in Russia nell’800 ed era un movimento SOCIALISTA, oggi la generale ignoranza lo definisce di destra:nulla di più falso. Il Populismo autentico nato in Russia non ha nulla a che spartire col sovranismo. Ci lasciamo immergere negli slogans e nei luoghi comuni.
    Auguro a Salvini ogni bene e che vada a governare, quando non potrà fare molto (e non per colpa sua) vedremo gli umori. L’italiano in genere è VOLUBILe e vuole tutto e subito, Salvini non dovrebbe dimenticare le lezioni della Storia. Auguri a Salvini se andrà a governare che Dio l’aiuti.

  4. Lola-Lt ha detto:

    La stragrande maggioranza degli italiani che studiano, che lavorano, che stanno in pensione, tifano Salvini, uno che cerca di difendere gli interessi degli italiani.

  5. @Rinaldi_euro ha detto:

    DiMaio è disperato e dopo aver perso 6 milioni di voti, ora spera di fermare Salvini a colpi di tribunale, non potendolo battere elettoralmente. Gli italiani hanno già archiviato quel M5S che ha riportato il PD nelle stanze dei bottoni. Si trovi un lavoro… #iostoconsalvini

  6. LeSardine ha detto:

    La gente non è mica scema e non vota i 5stelle da quando – diventati casta pure loro – hanno dimenticato di usare l’apriscatole. Adesso ci sono le Srdine…..

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