Basta stipendi d’oro! Anche la Rai attui una sana spending review!

Nuovo affondo di Renato Brunetta agli stipendi d’oro dei conduttori di Viale Mazzini. Dopo Fazio e Vespa, ora nel mirino del forzista finisce anche il conduttore di Ballarò. “Perché Viale Mazzini ha accettato condizioni così sfavorevoli?”, si domanda il capogruppo di Forza Italia alla Camera, che  ha depositato in commissione Vigilanza Rai un’interrogazione nella quale chiede “gli opportuni chiarimenti sul contratto in essere tra l’azienda del servizio pubblico” e Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò. Brunetta ha accusato il conduttore di aver quadruplicato il suo stipendio ottenendo un nuovo contratto di lavoro autonomo, da libero professionista, con un compenso quattro volte superiore rispetto a quello percepito in precedenza.  Per molti anni Floris sarebbe stato legato alla Rai da un contratto di lavoro a tempo indeterminato. A partire dal 2007, su suo personale impulso, il giornalista avrebbe richiesto e ottenuto dai vertici di viale Mazzini un nuovo contratto di lavoro autonomo, da libero professionista, ricevendo un compenso quattro volte superiore rispetto a quello percepito in precedenza, con un evidente aggravio di costi per l’azienda.
“Perché la Rai ha accettato delle condizioni tanto sfavorevoli?”, si è chiesto Brunetta. Per di più, il nuovo contratto, conterrebbe al suo interno una piccola, ma interessante clausola secondo la quale, alla scadenza del contratto, la Rai sarebbe obbligata alla riassunzione. “Se tutto questo fosse confermato – ha tuonato il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio – ci troveremmo di fronte a un contratto di lavoro mai visto nel panorama giuslavorista”. Un contratto che gode sia di tutti i benefici dei liberi professionisti sia di tutte le garanzie dei contratti a tempo indeterminato. “Praticamente un sogno per le migliaia di giovani precari che lavorano nel mondo dell’informazione, a partire proprio dalla Rai”, ha chiosato Brunetta facendo notare come il contratto di Floris vada a cozzare con quanto predicando dallo stesso giornalista nel libro “Mal di merito. L’epidemia di raccomandazioni che paralizza l’Italia” (Rizzoli).
Brunetta ha, quindi, invitato i vertici dell’azienda a canone pubblico a “fare piena luce” su questa vicenda che, se confermata, si configurerebbe come “un vero schiaffo alla politica di risanamento e spending review promossa dagli attuali vertici Rai”.

Diciamo basta allo scandalo degli stipendi d’oro sottoscrivendo la petizione lanciata da freeskipper!

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