Il buio.

In questo ‘Grande Paese’, perso in estenuanti e sterili dibattiti, quando invece sarebbe ormai il caso di agire e di fare in fretta; in questa povera Italia dove l’uomo qualunque esce di casa all’alba per andarsi a guadagnare ‘la stozza’, quando fuori è ancora buio e rientra la sera sempre col buio, la luce si è spenta, e tutto è sempre maledettamente più… buio. Ecco, ‘il buio’ è il live motive dell’uomo qualunque. Il buio del tunnel infinito di una crisi il cui peso, l’uomo qualunque, porta da troppi anni sulle sue spalle, anche se gli dicono che, ormai, ‘la crisi è alle spalle’! Un buio che lo aspetta puntuale sul posto di lavoro, sottopagato, sui mezzi pubblici, scassati, su bollette e imposte, sempre più salate,
sullo sfascio di sanità, giustizia, scuola, assistenza a bambini ed anziani, e chi più ne ha, più ne metta. Un buio che lo avvolge ormai da troppi, lunghissimi, anni, e che non lo molla più. Un buio che diventa paurosa tenebra quando si proietta sul futuro suo e dei suoi figli, sulla sua vecchiaia, sulla sua pensione, se, come, quando e con quanto lo manderanno in pensione! E allora, l’uomo qualunque, mentre loro dibattono di rosatellum e porcellum, se ne fotte delle leggi elettorali e pensa a portare a casa ‘la pagnotta’. E quando ‘lorsignori’ – bontà loro – si decideranno a riaprire le urne, l’uomo qualunque non avrà che tre scelte davanti a se: rimanere nel buio, votando i soliti noti col naso turato, astenersi, o incrociare le dita e votare i 5stelle!

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