Caro Premier, anche i gufi devono campare…

di Monica Maggiolini. Due giorni fa in Campania, ieri a Milano, oggi in Piemonte, domani a Bolognainfaticabile, instancabile, ubiquo. Chi? E chi può essere un persona in grado di tutto questo se non il presidente del Consiglio, segretario del Parito Democratico, Matteo Renzi? Dopo la Campania al sud, oggi sarà compito del Piemonte, al nord, a dover illustrare e dimostrare la grandezza del paese. Grandezza, è sottinteso, creata dall’azione di un governo giovane e dinamico come quello presieduto da Matteo Renzi.
È vero. Certe considerazioni si dovrebbero fare a fine giornata, dopo aver atteso che Renzi abbia visitato aziende, stretto mani e rilasciato dichiarazioni. Però, con Renzi, in fondo è tutto inutile, perché ormai già sappiamo che cosa farà e che cosa dirà. Lo ha già comunque ampiamente dichiarato al primo appuntamento, quello alla scuola di Bagnolo Piemonte. Così Renzi scrive su facebook: «Oggi a Bagnolo Piemonte, nel profondo nord, in provincia di Cuneo. Posti bellissimi, gente ricca di valori e identità. Col Sindaco abbiamo inaugurato la nuova scuola, antisismica, i cui fondi sono stati sbloccati dal patto nel marzo 2014 (ricordate? Fu la prima iniziativa appena arrivati a Chigi, con Delrio). Altro che patto di stabilità sulla scuola: l’unico patto sulla scuola lo facciamo con le famiglie. Investire sull’edilizia scolastica è un dovere. Avanti tutta!» Tutto qua? Se quanto riportato sopra non è sufficiente, ecco i virgolettati ripresi dall’Ansa, sempre in occasione dell’evento scuola: «Tutto ciò che serve all’edilizia scolastica deve essere fuori dal patto di stabilità. Siamo pronti a fare ogni tipo di investimento sull’edilizia scolastica, tutto ciò che serve alla stabilità dei nostri figli è più importante della stabilità tecnocratica e finanziaria. Che bella l’Italia quando anziché mettersi a fare polemiche insieme riparte. Il primo pensiero agli amici di Amatrice, siamo felici che ieri siano entrati in classe. C’è ancora moltissimo da fare in quelle zone – ha aggiunto – ma in venti giorni grazie all’aiuto di tutta Italia è già stato fatto tanto.». Per Renzi esiste solo il buono e il bello che, naturalmente, può esser fatto risalire solo alle sue capacità o, nel caso si senta magnanimo, a quelle del “suo” Governo. I dati dell’economia vengono celebrati se sono o possono esser fatti passare come positivi. Altrimenti vengono ignorati, con il silenzio, al massimo con un niente da dichiarare… e se qualcuno incautamente gli fa presente che il paese è, eufemisticamente, un po’ diverso da come lui lo vuole rappresentare, allora Renzi si limiterà a parlare di gufi. Quindi, dobbiamo rassegnarci a prendere atto che l’Italia che non appartiene al fantastico mondo di Renzi è l’Italia dei gufi. Purtroppo per Renzi, però, anche i gufi devono campare ed è difficile che possano continuare ad accettare di essere ignorati ancora a lungo.

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