Colesterolo, la balla su quello buono e quello cattivo!

Arriva una vera e propria rivoluzione nel mondo scientifico sul ‘colesterolo buono’ e su quello ‘cattivo’. Contrariamente a quanto ci è sempre stato detto, l’assunzione del cosiddetto colesterolo buono, l’HDL, non dove essere aumentata. L’HDL è, secondo gli esperti, un indicatore neutro perché non fornisce benefici alla salute. “I risultati recenti di studi pubblicati sulle riviste scientifiche New England Journal of Medicine e Jama a fine agosto 2017 – ha comunicato Alberico Cartapano, professore dell’Università degli Studi di Milano – concludono
che l’HDL è un indicatore neutro, e aumentarlo non apporta reali benefici. I benefici fin qui identificati – ha proseguito – derivano da osservazioni epidemiologiche che non tengono conto di altre variabili, quali ad esempio l’alimentazione corretta”. Piomba invece la stretta di cinta su quello cattivo, LDL, che deve tassativamente essere più basso 100 mg/dl o di 70 mg/dl per le persone ad alto rischio. “Contrariamente a quanto si credeva fino ad oggi – ha concluso l’esperto – il colesterolo LDL può essere portato a livelli veramente bassi, soprattutto per chi ha un rischio cardiovascolare elevato: scendere a valori sotto i 50mg/dl porta a benefici cardiovascolari ulteriori senza alcun effetto avverso identificabile”.

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