Apocalisse Italia, la profezia di Casaleggio!

Disordini, rivolte e tracollo economico! Insomma un’apocalisse! Toccando ferro e facendo i rituali scongiuri che il caso impone, questa è la profezia, a dir poco catastrofica, sul futuro che prossimamente ci attende. La nefasta previsione, che tutti noi ci auguriamo sbagliata al pari di quella dei Maya o di quella meteorologica che minaccia tuoni e fulmini a dispetto di giornate assolate, arriva da Gianroberto Casaleggio, guru del Movimento5stelle: “Il Paese avrà nei prossimi mesi uno shock economico che potrebbe portare a disordini, rivolte. Qualcosa che non può essere dominato dalla politica“. Così, in un’intervista sul blog di Grillo, il guru dei 5stelle che prevede “non una guerra civile“, ma “situazioni difficilmente controllabili dal punto di vista dell’ordine pubblico“. E quando gli chiedono della possibilità di un nuovo governo con il Partito Democratico risponde senza tentennamenti: “Uscirei dal movimento!“. 
Insomma, l’architrave del disegno politico dei pentastellati, il progetto di rinnovamento del Paese da parte del Movimento di Beppe Grillo resta sempre quello di conquistare il 51% per cento dei consensi elettorali – almeno secondo le ultime stime al ribasso dei 5stelle ben lontane da quel ‘cento per cento’ ipotizzato inizialmente – per andare da “soli” al governo e tentare di cambiare l’Italia. 
Dopo gli scongiuri, di cui sopra, ora è altrettanto doveroso uno scaramantico in bocca al lupo, ai 5stelle e in special modo a tutti noi, naturalmente! 
Poi il tema comunicazione. A Casaleggio fanno presente che il Movimento5stelle agisce maggiormente sul web, quando in Italia la stragrande maggioranza dei cittadini non è collegata a internet, e allora denuncia senza mezzi termini: “Questo è un dato di fatto. Rispetto a Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Giappone, Cina noi abbiamo una diffusione parziale di internet. Io non ho nessuna prova che ciò sia stato fatto apposta, però noi avevamo la possibilità di avere un’estensione di internet in passato che non è stata colta e ci sono state decine e decine di leggi contro la rete. Quindi non stiamo parlando degli operatori telefonici, stiamo parlando dei parlamentari, che hanno impedito la diffusione di internet. Ma il processo non può fermarsi, internet è un processo globale che non è uguale solo alla politica, ma soprattutto all’economia. Economia vuol dire ristrutturazione delle aziende, integrazione. Non essere all’interno dello sviluppo di internet vorrebbe dire confinarsi in un atollo del Pacifico”. E, infine, sull’onda di un debito pubblico che sfonda la soglia record del 130% e ci vede secondi solo alla Grecia seguiti dal Portogallo, conclude: “Il Paese ha bisogno di una svolta e questa svolta tarda a venire mentre l’economia continua a peggiorare sensibilmente”. 
Per farla breve, tra il catastrofismo dell’opposizione e l’ottimismo del governo – che recitano da copione la parte che il ruolo impone loro secondo un vecchio clichè che non è mai andato in disuso dal dopo guerra ad oggi – alla fine chi rimane nel bel mezzo dei problemi reali del Paese sono sempre i cittadini che rischiano di essere travolti dalla politica delle chiacchiere. Infatti, che tutti questi bei discorsi si facciano sul giornale di proprietà di tizio, sulla tv di caio, o sul blog di sempronio, non cambiano la drammaticità della situazione italiana, dal momento che restano semplici “chiacchiere”. Per contro, il Paese intero reclama ormai da tempo fatti concreti: una politica dei redditi più giusta, un fisco più equo, una radicale riforma del Sistema Italia e soprattutto lavoro, lavoro per tutti.

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