Gorino docet, nel nome del popolo sovrano!

“L’ipotesi di ospitare dei profughi a Gorino non è più in agenda”. Dietrofront di Michele Tortora, prefetto di Ferrara, dopo le barricate anti-profughi, fatte dai residenti, che ieri hanno impedito l’arrivo di appena ‘12 donne profughe’, mica di centinaia di migliaia di migranti come accade ormai da settimane in Sicilia!
“Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico – dice Tortora – non potevamo certo manganellare le persone”. Quello che è accaduto nel piccolo centro del Ferrarese dimostra due cose. Primo, che gli italiani, quelli che non ci mangiano sopra e che campano onestamente di stipendio, pagando fino all’ultimo centesimo di tasse, i migranti non li vogliono. Secondo, che quando la gente è unita e scende compatta nelle strade, ottiene sempre ciò che vuole! Purtroppo, considerato che il senso di ‘comunità’ è rimasto solo nei piccoli centri urbani, e si è invece perso nelle grandi metropoli, dove ognuno pensa ai fatti propri, ecco che i governi di turno a Roma fanno passare ogni genere di nefandezza senza che i cittadini, divisi e messi l’uno contro l’altro, poveri contro poveri, muovano un dito. Dicasi così per la legge Fornero, per l’abrogazione dell’Articolo 18 o per la recente proposta di legge respinta dal Parlamento sul dimezzamento degli stipendi degli onorevoli. Se i milioni di romani, invece di fottersene e di lamentarsi davanti al solito cornetto e cappuccino del bar dello sport, avvessero ‘presenziato’ Montecitorio e fossero rimasti lì, a mò di presa della Bastiglia, quella legge sarebbe stata votata all’unanimità!

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