Quanto erano fichi i Comunisti degli anni ’80!

di Guido Occelli. Erano i primi degli anni ’80 e i miei sensi di adolescente confuso percepivano i colori dell’epoca (i più giovani di me credono siano stati tutti in bianco e nero), colori definiti senza tante sfumature che oggi sono costretto a distinguere perdendomi nel nulla. Poche sono le persone che ricordano quando da piccoli giocavano affascinati con il magico caleidoscopio (un tubo simile a un monocolo nel quale si guardava per vedere la luce filtrata da una serie di cristalli colorati) e ammiravamo innumerevoli simmetrie geometriche di colori. I colori dell’iride, i cinque colori principali, primordiali, essenziali, i cinque colori in cui si scompone la luce naturale quando attraversa un cristallo puro. Questa era l’essenza di quel periodo, la luce naturale e il cristallo puro. Punti di partenza, certezze e regole. Il periodo di cui parlo era post rivoluzionario, ormai rilassato e mestamente critico del fervore sessantottino e post femminista. In qualche modo si era tornati su posizioni certe e convinte, decise, chiare e ben definite, così come i colori del caleidoscopio, i cinque ben definiti colori dell’iride, senza tante sfumature. Il rosso era rosso, il nero (non presente nell’iride) era nero, il bianco (anche), era bianco. Pensate che erano contemplati ufficialmente solo due tipologie di genere, forse una terza, ma se ne parlava poco. Alla radio si sentiva Claudio Baglioni, Mina, Marcella Bella, qualcosa di Renato Zero e altri stranieri, la mitica musica degli anni ’80, che si ascolta ancora oggi (a differenza dei campioni di incasso odierni che durano una stagione).C’erano i Democristiani, a loro era deputato il compito di guidare silenziosamente il Paese in complicità con i Socialisti, i Repubblicani, i Socialdemocratici e Liberali. Poi c’erano i Comunisti, apparentemente oppositori dei vari governi che si alternavano ogni sei mesi, senza mai cambiare la sostanza. Quanto erano fichi i Comunisti degli anni ’80, ricordo slogan del tipo “Impiccheremo i Preti alle cancellate delle Chiese con le loro budella”, “Dietro a ogni ricchezza c’è un delitto”, “Potere a chi lavora”, “Americani Capitalisti e Fascisti”, “Stato di polizia”, inneggiare al Proletariato contro il “Padrone”, il Capitalismo, la Solidarietà, la Pluralità, l’ammirazione per il regime Russo, giravano copie del libro rosso di Mao, i sindacati spadroneggiavano nelle fabbriche a favore dei diritti del lavoratore con la “L” maiuscola e i proletari erano fieri di esserlo, ai Comunisti stavano sulle palle gli Ebrei, ma non lo dichiaravano pubblicamente per non assomigliare ai nazisti, ma erano pro Palestinesi che li trucidavano a botte di kamikaze, tanto per essere antiAmericani e molto altro che in questo momento non mi sovviene. Poi c’erano quelli dell’MSI che i Comunisti del tempo chiamavano Fascisti per semplificazione e per acuire il contrasto, che sostanzialmente inneggiavano a tutto ciò che incontrovertibilmente il ventennio ha rappresentato per il bene di un’Italia devastata e impoverita da secoli di invasioni e monarchie di tutti i tipi, senza mancare di criticità nei confronti dell’epilogo del conflitto, ma pur sempre orgogliosi e patriottici (in netto contrasto con i Comunisti la cui massima aspirazione dell’epoca era l’annessione alla patria di Stalin), vicini al popolo e le necessità concrete, nello spirito di un movimento sociale. Ricordo molto bene i momenti di “contatto” tra Comunisti e Missini, ricordo anche molto bene i denti che volavano, ma quando volavano denti Comunisti, era un atto Fascista, e quando erano denti Missini, era un atto sociale.Ora facciamo un salto improvviso nei giorni d’oggi. Fingiamo che un dinosauro con buona memoria come me, si sia addormentato nell’85 dopo aver comprato la sua prima macchina, una Fiat 500 usata a 300.000 Lire, quando ancora la Fiat festeggiava con i suoi dipendenti, offrendo ricchi pacchi dono per la Befana e le colonie estive gratuite ai suoi lavoratori, e risvegliato oggi. Si sono estinti i Democristiani, i Socialisti, i Repubblicani e i Liberali, forse c’è qualche traccia molto silente e insignificante. Trovo al Governo i post Comunisti, filo Americani, proprietari di banche vicine a finanze internazionali, a braccetto con il Clero, hanno smantellato il sistema sindacale, hanno convertito il “Padrone” in Imprenditore, il lavoratore è a voucher e i pensionati sono una rottura di palle, la sanità è un privilegio e i privilegi sono diritti acquisiti, i generi sono più di una ventina e dulcis in fundo il nemico è la Russia e il loro miglior alleato è un partito che si definisce Nuovo Centro Destra. Ora una Fiat 500 costa 14.000 Euro, non si chiama più Fiat, ma FCA, la proprietà è anglo/italo/americana e non credo ci sia più la Befana per nessuno, la radio canta una canzone che inneggia a comprare un altro esame all’università e tante altre cose che non capisco. Beata infanzia, quanto erano fichi i Comunisti degli anni ’80.

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