…e nun ce vonno sta’!

di Maria Pia Caporuscio. Questo potrebbe essere il titolo per un film di Alberto Sordi se fosse ancora tra noi: “Nun ce vonno stà”! Non ci vogliono proprio stare all’osservanza della legge i rappresentanti del PDL, che mascherati da politici con la scusa di servire il paese, sono in realtà dei veri e propri dipendenti del signore di Arcore. Per questa tribù fare politica significa adorare un totem e per quasi venti anni sono riusciti nell’intento. Questo signore, benché democraticamente eletto per governare, ha in realtà governato sé stesso, tutelato e fatto lievitare le proprie aziende e quelle di parenti e amici, promosso leggi ad personam per sfuggire alla giustizia, eccetera… eccetera.
Ma cosa può esserci di peggiore dall’avere un capo di governo che evade le tasse? Ci si chiede a questo punto se non sarebbe il caso di prendere una ramazza e cacciarli, da quello che dovrebbe essere il tempio degli italiani. Come si può sopportare che coloro che dettano legge, che tutti poi sono obbligati a rispettare, siano proprio essi i primi a non rispettarle? Ma che razza di paese sta diventando l’Italia? Per davvero vogliamo buttare nel cesso la nostra storia? L’educazione, la morale, la dignità con la quale siamo cresciuti? In questo modo stiamo infangando la memoria di coloro che sono morti per restituirci la libertà, dopo una ignobile dittatura. Stiamo dissacrando ogni cosa che aveva reso grande questa nazione, umiliandone gli artisti, i musicisti, i pittori e tutti coloro che hanno contribuito a farlo apprezzare nel mondo, compreso Francesco D’Assisi. Per davvero vogliamo cancellare il ricordo di cosa è stata questa nobile nazione, per diventare lo zimbello del mondo? Perché ci lasciamo trascinare dall’assurdo? Ci si augura un ritorno alla normalità, dove sia la ragione a vincere sull’arroganza e la stupidità di questa classe politica, che vuol fare del ridicolo una virtù!

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