Draghi riforma il catasto senza la Lega.

Via libera del Consiglio dei ministri alla delega fiscale dove spicca la ‘riforma del catasto’ con l’adeguamento delle rendite catastali delle case degli italiani ai valori di mercato. Il che, tradotto in soldoni, significa: prepariamoci ad un aumento delle tasse sulle nostre case, anche se il presidente del Consiglio dichiara che della questione se ne riparlerà tra cinque anni.

Ma la Lega, contraria alla riforma del catasto, proprio perchè comporterebbe un inevitabile aumento della tassazione sugli immobili già pesantemente salassati dal fisco, e da sempre avversa ad un aumento delle tasse in generale, sente ‘puzza di bruciato’ e diserta la riunione del governo.

Governo che va avanti ugualmente, anche senza i ministri del Carroccio, e che comunque approva la delega fiscale che, a dire dell’esecutivo, dovrebbe portare ad un sistema “più efficiente e meno distorsivo”.

“Si tratta – ha spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco in conferenza stampa accanto al premier Mario Draghi – di ridisegnare un sistema vecchio di 50 anni, partendo dal lavoro già svolto dalle Camere con le quali bisognerà continuare una collaborazione “essenziale”.

Uno degli obiettivi della delega fiscale sarebbe anche il “contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Un problema non nuovo in Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia al termine del cdm spiegando che la differenza tra gettito teorico e gettito effettivo “si stima sia di circa 100 miliardi”. “Il contenimento è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica”, ha detto ancora.

I dieci articoli della delega intervengono ad ampio raggio sull’attuale sistema, compresa la riforma della riscossione con la fusione delle due agenzie e la semplificazioni delle addizionali che diventeranno sovraimposte.

Previsto il graduale superamento dell’Irap garantendo il fabbisogno sanitario e la riduzione del cuneo fiscale. “Ci saranno altri momenti di confronto, non aumentano le tasse. Della modifica delle rendite catastali si riparlerà nel 2026”, assicura Draghi. “Il no di Salvini? Lo spiegherà lui”, aggiunge. “Nel testo non c’era quanto pattuito. Il metodo non va bene, non è l’oroscopo”, replica il leader leghista.

Alla fine dell’opera, Draghi promette che con la riforma del catasto non aumenteranno le tasse sulla casa.

Salvini non gli crede.

Noi neppure!

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4 Responses

  1. Radjo24 ha detto:

    Il cetriolo gira, gira…. ma finisce sempre nel fondoschiena dell’ortolano, ovvero del ceto medio!

  2. giova rm ha detto:

    …vanno sempre a mettere le mani nelle tasche dei soliti fessi: dipendenti, pensionati e proprietari di prima e seconda casa

  3. Mja ha detto:

    Ci stanno servendo l’amaro calice, e a pagare come sempre saranno sempre i ‘soliti fessi’!

  4. Flavio Ezio ha detto:

    SALVINI SALVINI SALVINI, ma non hai compreso che entrare in maggioranza e sostenere DRAGHI è un abbraccio mortale dal punto di vista politico? I risultati elettorali sono chiari: VINCE IL PD, ergo più sbarchi di prima. Il NON VOTO è una forma di protesta gandiana contro un sistema putrescente.

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