Crollano gli stipendi: nel 2022 -6%!

La crisi economica travolge gli stipendi dei lavoratori dipendenti, già fanalino di coda delle retribuzioni nel resto d’Europa, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi. Pertanto nel Belpaese si registrano sempre più diseguaglianze sociali ed economiche, con il top 10% dei patrimoni italiani che alla fine del 2021 possedeva oltre sei volte la ricchezza della metà più povera della popolazione.

Una quota di famiglie in povertà assoluta sul totale che fra il 2005 e il 2021 è “più che raddoppiata”.

Crollano gli stipendi e salgono i prezzi!

E ora a causa dell’alta inflazione, una “grave erosione” del potere d’acquisto delle famiglie, fra adeguamenti salariali che non arrivano e con una caduta dei salari reali nei primi 9 mesi dell’anno che ha raggiunto i 6,6 punti percentuali. E’ la fotografia di Diseguitalia, il rapporto che l’organizzazione non governativaOxfam dedica all’Italia in avvio del Forum di Davos.

“La pandemia prima e, ora, la crisi dell’energia, l’aumento dei prezzi – con un tasso dell’inflazione mai così alto da oltre 35 anni – e i nuovi venti recessivi rischiano di esacerbare ulteriormente i divari di lungo corso che caratterizzano il nostro Paese”, avverte Oxfam.

Con quasi due milioni di famiglie in povertà assoluta, in Italia la diseguaglianza dei redditi netti è cresciuta nel 2020 seppure attenuata fortemente dai trasferimenti pubblici emergenziali. Un dato per cui “l’Italia – scrive Oxfam – si colloca tra gli ultimi paesi nell’Ue”. La povertà assoluta, stabile nel 2021 dopo un balzo significativo nel 2020, interessa il 7,5% delle famiglie, un “fenomeno allarmante” che ha visto raddoppiare in 16 anni la quota di famiglie con un livello di spesa insufficiente a garantirsi uno standard di vita minimamente accettabile.

“L’aumento dell’incidenza della povertà è stato attenuato, nell’emergenza, dagli interventi pubblici di supporto alle famiglie, ma le prospettive di arretramento sono forti alla luce dei fattori correnti di rischio per l’economia italiana come gli impatti del conflitto russo-ucraino e la crescita dell’inflazione”, avverte Oxfam Italia. “Le misure di sostegno alle famiglie devono proseguire ed essere indirizzate meglio verso le famiglie in condizioni di maggior bisogno. È inoltre indispensabile abbandonare il regime transitorio del Reddito di cittadinanza per il 2023, riformando l’unica misura strutturale di contrasto alla povertà di cui disponiamo; come pure stimolare nuovi accordi tra le parti sociali volti a ridefinire celermente sistemi più efficaci di indicizzazione dei salari ai prezzi per fornire protezione adeguata ai gruppi sociali meno abbienti e alle forme di lavoro meno tutelate in settori a bassa retribuzione”.

Lo shock da inflazione, secondo Oxfam, ha determinato un crollo dei salari reali per oltre 6 milioni di lavoratori dipendenti. E proprio sulla riduzione delle disuguaglianze sono del tutto insufficienti le misure del governo: “Se il dilagare del lavoro povero rappresenta una caratteristica strutturale del mercato italiano, destano preoccupazione le iniziative già messe in campo e le intenzioni del nuovo Governo piuttosto che disincentivare il ricorso a forme di lavoro atipico che intrappolano nella precarietà milioni di lavoratori, il governo allarga le maglie per il lavoro discontinuo e invoca ulteriori interventi di flessibilizzazione. La previsione di un salario minimo non è all’ordine del giorno e gli incentivi all’occupazione – all’insegna del “più assumi, meno paghi” – non sono valutati sotto la lente della qualità e sostenibilità dell’occupazione promossa, lasciando il ruolo per lo sviluppo di una buona occupazione alle convenienze economiche e fiscali delle imprese”.

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4 Responses

  1. Pertinace ha detto:

    Kenneth Rogoff, il super-banchiere: “Italia, arriva il Grande Peggio”.
    Kenneth Rogoff non ha dubbi: potrebbe finire male per l’Italia. L’ex capo economista dell’Fmi analizza gli scenari economici in un’intervista a La Stampa e lo fa usando parole molto forti che cercano di inquadrare il futuro della nostra economia: “Se i tassi restano alti e scatta la recessione, l’Italia sarebbe il grande punto debole di tutta questa storia. Se va bene, sarà un grande boom per l’Europa. In caso contrario, non voglio nemmeno immaginarlo”. Membro del board della Fed, Rogoff ha le idee piuttosto chiare anche sul rapporto tra la Bce e il nostro Paese: “Viene un momento in cui, per essere preso sul serio, devi reagire ai prezzi che accelerano. la sua attenzione ancora di più sul nostro Paese: “L’Italia resta il grande punto debole di tutta questa storia. Se i tassi crescono ci saranno tensioni nell’area dell’euro, perché saliranno in Germania e ancora più in Italia. Se dovessimo finire in recessione e i tassi di interesse non dovessero scendere in modo significativo, ci sarebbe dei problemi. Ma noi accogliamo migliaia e migliaia di persone bisognoise di tutto: BRAVA BRAVA BRAVA Meloni

  2. Darwin P. ha detto:

    L’arrivo di migliaia e migliaia di IMMIGRATI ha lo scopo di far aumentare un lavoro povero, pagato poco e sfruttato.

  3. SPQR ha detto:

    Purtroppo siamo un >Popolo incapace di agire gandianamente e di mandare a casa questa incapace e decadente classe politica.

  4. Libertà&Progresso ha detto:

    Dopo che decisero di eliminare la SCALA MOBILE iniziava la agonia di Retribuzioni e pensioni.
    I partitoi pensano ad aumentare le retribuzioni dei Parlamentari del POPOLO non interessa un kappero.

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