Coronavirus: le prime rivelazioni dalla stanza dei bottoni. di Attilio Runello

di Attilio Runello. “Con il senno di poi, sarebbe stato meglio un lockdown immediato. Ma allora c’erano solo i due cittadini cinesi e si è deciso di assumere scelte proporzionate”.
Sono parole di Andrea Urbani, direttore generale della programmazione sanitaria all’interno del Ministero della Salute. È in prima fila nella lotta contro il coronavirus.
Come riportato da nextquotidiano.it Andrea Urbani “a Monica Guerzoni del Corrierre della Sera oggi racconta che dal Ministero della Salute è uscito a gennaio un piano nazionale di emergenza per contrastare l’epidemia. In quelle pagine sono scritti gli orientamenti programmatici che hanno ispirato le scelte del governo. Il documento contiene tre scenari per l’Italia uno dei quali troppo drammatico per essere divulgato senza scatenare panico tra i cittadini. Per questo il documento è stato secretato.”

In altre parole Andrea Urbani risponde alle tante accuse di non aver fatto nulla, di non aver capito la gravità del virus, di non aver previsto quanto sarebbe accaduto. Il Ministero aveva capito la gravità della situazione ma si è scelto di cercare di contenere il virus senza scatenare il panico fra la popolazione. Di fare scelte proporzionate a quanto stava accadendo.

Finalmente trapela qualcosa dalla stanza dei bottoni. Perché trapela solo adesso? Perché adesso siamo tutti a casa e il governo ha la situazione sotto controllo sul piano dell’ordine pubblico e su quello sanitario.
Ma vediamo il peggiore dei possibili scenari, quello secretato di che cosa parlava:
Andrea Urbani nella sua intervista cita anche l’Imperial College – massima autorità in ambito epidemiologico. Secondo questo istituto l’Italia con il lockdown è riuscita ad evitare un numero di decessi che nelle loro stime è di una forbice che va da 13000 a 84000 sino al 31 marzo.
Il piano secretato dal nostro governo a gennaio parlava della possibilità di un numero di morti che andava da 600000 a 800000 persone. Era questo che non bisognava fare sapere.
Andrea Urbani punta il dito contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le cui indicazioni il nostro governo ha seguito, o almeno così ci è stato detto.
In una circolare che la Direzione generale per la prevenzione sanitaria del 5 gennaio ai ministeri e alle regione si informa dell’esistenza del coronavirus e delle sue caratteristiche. Si aggiunge che l’OMS ha raccomandato di non prendere nessuna “restrizione di viaggio e commercio con la Cina”.

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