Coronavirus. Il Grande Fratello della comunicazione di palazzo Chigi sotto accusa.

di Redazione. Decisioni prese a metà. Decisioni tardive. Comunicazione incerta e contraddittoria, a volte intempestiva, una volta in tv e un’altra sui social. L’Italia che chiude a pezzi. Non si capisce bene chi resta aperto e chi invece deve chiudere per obbligo di legge.

Intanto, la gente s’infila la tuta da ginnastica e va a zonzo per le vie della città… e quando tutto il Nord Italia diventa zona rossa, migliaia di persone – tante con la febbre – lasciano Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna per tornare a casa, al Sud. Una ‘transumanza incontrollata’ che rischia di tradursi in un pauroso contagio proprio in quelle regioni dove, tra l’altro, la Sanità non è mai stata un’eccellenza. Italia terra di nessuno, in cui in assenza di norme chiare e scritte, ciascuno si muove come gli pare e cerca, soprattutto, di lasciare il Nord per andare al Sud.

Provvedimenti governativi che scontentano tutti, da Confindustria, ai lavoratori, ai pensionati, agli studenti, ai Sindacati che arrivano addirittura a minacciare “lo Sciopero Generale in difesa della salute dei lavoratori”, un paradosso: Sciopero Generale mentre il Paese è già fermo!?

Ma il Governo persevera e ci regala ancora un altro fine settimana di delirio comunicativo. Il premier parla via Facebook alle 23 di sabato per annunciare la “serrata”. Ma il decreto arriva quasi 24 ore dopo. Giuseppe Conte finisce così nel mirino delle opposizioni e nel tritacarne del dibattito politico.

L’accusa è di aver sbagliato per l’ennesima volta il modo di comunicare: “Il grande fratello della comunicazione di palazzo Chigi sotto accusa”, è questo il refrain che allude alle decisioni di Rocco Casalino. Sotto accusa è l’orario della comunicazione del premier alla Nazione: quasi le 23 di sabato, quando la gente va a letto, ora che, soprattutto se scandita da una lunga attesa, genera ansia e panico. Così come la scelta del mezzo: una diretta dalla pagina Facebook del premier con le tv costrette a collegarsi con il social network.

Un assist offerto sopra un piatto d’argento alle opposizioni che partono all’attacco per le scelte fatte e per i modi con cui sono state comunicate.

Il leader della Lega Matteo Salvini parla di ‘improvvisazione e confusione’ e chiede un incontro urgente al presidente della Repubblica per tutte le opposizioni perché, dice, ‘l’uomo solo (o la coppia sola) al comando non bastano per salvare il Paese’.

Pressing anche della leader di FdI Giorgia Meloni, secondo la quale quella di Conte è “una comunicazione da regime totalitario”. E chiede “la convocazione immediata e ad oltranza del Parlamento” perché “L’Italia è nel caos”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Silvio Berlusconi che twitta: “Forza Italia ha offerto collaborazione istituzionale ed è impegnata a dare il suo contributo al superamento della doppia emergenza, sanitaria ed economica. Il governo invece non ha sinora accettato un concreto confronto e non sembra voler tenere in considerazione le proposte moderate e approfondite del centrodestra. Come centrodestra chiediamo di essere ascoltati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”. 

Risponde per il governo Dario Franceschini con un video sempre su Twitter: ”Verrà il tempo dell’analisi e degli scontri, ma ora non possiamo permetterci le polemiche, mentre migliaia e migliaia di cittadini stanno al fronte. Lo dico ai leader dell’opposizione, a Berlusconi, Salvini, Meloni, ai sindaci e ai presidente delle regioni di tutti i colori politici: tornerà il tempo dello scontro, ma adesso stiamo giocando tutti nella stessa squadra, la Nazionale. Siamo italiani e basta. Se ognuno di noi farà semplicemente il proprio dovere presto ce la faremo”.

Sì, se ognuno di noi “saprà” fare il proprio dovere ce la faremo.

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5 Responses

  1. roberto b ha detto:

    Paola Z, concordo su tutto e nel contempo vorrei anch’io porre l’accento sul fatto di non essere inglesi o, aggiungo, americani. Cosa dovremmo dire di, se ci fossero capitati, Johnson e Trump che ogni giorno cambiano oppinione? In america, attualmente, fanno le code sia nei supermercati che nei negozi che vendono armi perchè in quei luoghi i cinesi sono additati come untori. Comunque tutto è commercio anche le paure. Invece la differenza tra le code americane con quelle italiane è che quelle italiane sono lunghe anche perché le persone tengono la distanza di sicurezza e per poter entrare bisogna aspettare che qualcuno che ha fatto la spesa sia uscito per non accalcare le persone all’interno.
    un saluto roberto b

  2. Like ha detto:

    Giuseppe Conte, annuncio a tarda sera e lunga attesa? “Così ha ottenuto mezzo milione di like!!!

  3. Vittorio F. ha detto:

    Massimo Andreoni, direttore scientifico della società italiana di malattie infettive e tropicali Simit, ha detto al @Tg3web. che i malati gravi in ospedale creano solo un danno e non devono essere ricoverati. Essi sono un pericolo per gli altri. Allora dove cazzo li mettiamo, direttamente al cimitero? Ma dottore, vada in mona e che Dio mi ascolti.

  4. PierPa ha detto:

    … mettiamo che tu sia il decisore politico ultimo, ti arrivano i dati della nascente diffusione di una epidemia, tre giorni fa ci sono stati 2 morti, due giorni fa ci sono stati 4 morti, ieri ci sono stati 8 morti. O lì intervieni pesantemente tagliando ogni linea di possibile contagio (alla cinese, alla coreana, all’italiana non è questo il punto) oppure ogni giorno che ritardi avrai poi almeno due ulteriori settimane di incrementi esponenziali che porteranno il sistema sanitario al collasso!

  5. Paola Z. ha detto:

    Quando tutto sarà finito, forse impareremo (forse) che non siamo superiori a qualsiasi altra forma di vita presente nell’universo, sopratutto alcuni di noi; che non siamo esenti dalle regole della natura; che vivere in armonia e nel rispetto dei nostri simili e di tutto ciò che ci circonda non è una banale filosofia new age ma l’unica via per sopravvivere; che andare a rompere i coglioni in giro per il mondo, invadere, violentare, distruggere ecosistemi senza alcuna remora può facilmente metterci faccia a faccia con esseri viventi che non conosciamo e, altrettanto facilmente, trasformarci da presuntuosi e feroci predatori a spaventate prede inermi o, detto usando una metafora, trovare qualcuno o qualcosa che ci rompa il culo.

    E comunque poteva andare peggio, potevamo essere inglesi.

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