Il mosaico nazionale e internazionale in costruzione e l’ostacolo Conte. di Gerardo Lisco

di Gerardo Lisco. Nella costruzione del mosaico delle relazioni internazionali, in corso di definizione, in Italia il centro-destra ed Italia Viva fanno da sponda agli Usa nello scontro economico con la Cina. Matteo Renzi è andato negli Usa in piena crisi sanitaria ad accreditarsi criticando pubblicamente il Governo Italiano. Dato il contesto, per evitare che il nostro Paese diventi un campo di battaglia del conflitto tra la Cina e USA abbiamo bisogno dell’Unione Europea.

Quanto affermo lo evinco dall’intervista rilasciata dal vice presente del Copasir Alfonso Urso ad Huffington Post lo scorso 18 marzo il quale prima sostiene una cosa condivisibile e cioè la necessità di difendere gli asset strategici italiani, a rischio a causa della crisi, subito dopo sostiene che il pericolo viene dalla Cina, schierandosi sulle stesse posizioni di Trump.

L’interesse nazionale va difeso da entrambe, evitando di ritornare alla situazione che ha caratterizzato nei secoli passati la nostra penisola, ridotta a campo di battaglia delle Potenze che si contendevano l’egemonia in Europa.

Oggi è l’intera Europa, per dirla con Giuseppe Lupo il “medio-occidente”, ad essere luogo di conflitto della nuova guerra fredda ed in essa l’Italia è la prima linea. L’Unione europea, per salvare se stessa, deve salvare l’Italia.

Dall’intervento della BCE, alla flessibilità, alla riscrittura del Mes si avverte la presenza della UE. Se oggi una serie di meccanismi sono stati attivati è grazie alla credibilità acquisita dal Presidente Conte in ambito europeo durante l’elezione della von Der Leyen a presidente della Commissione Europea, dal ruolo che stanno svolgendo Sassoli, Gentiloni e il Ministro dell’Economia Gualtieri e dalla caratura istituzionale del Presidente della Repubblica Mattarella.

La difesa dell’interesse nazionale passa attraverso la credibilità del Governo e le alleanze a livello internazionale che riesce a costruire. Nello scontro tra Cina e Usa questo Governo potrebbe essere un ostacolo per entrambi i contendenti ed è per questa ragione che sia da una parte che dall’altra si cercano sponde in ambito nazionale per alimentare il caos e rendere ingovernabile oggi la crisi sanitaria, domani quella economica. Sempre nel segno del discredito del Governo vanno gli articoli pubblicati su Adnkronos e sul giornale online fomiche.it, che lasciano circolare la notizia di come i servizi segreti USA avessero avvertito della crisi sanitaria dovuta al Covid-19: il Governo che però è rimasto inerte.

Come emerso durante la trasmissione di approfondimento “Petrolio”, il Governo italiano ha seguito alla lettera le indicazioni dell’O.M.S., durante il dibattito si è assistito all’autocritica pubblica del prof. Massimo Galli il quale ha ammesso che almeno inizialmente c’è stata una sottovalutazione degli effetti del virus; la famosa “falla” nel sanità lombarda alla quale fece riferimento il Presidente Conte.

Sempre nella logica di indebolire il Governo rientrano l’articolo della politologa Urbinati, pubblicato da la Repubblica, sul pericolo della riduzione delle libertà individuali contenuto nei provvedimenti adottati dal Governo per contenere il propagarsi del virus e l’articolo sulle possibili svolte autoritarie che si potrebbero avere all’indomani dell’emergenza sanitaria pubblicato su HP dal filosofo Roberto Esposito, il quale alla domanda: Conte è l’uomo che decide in questo stato d’eccezione: ne uscirà rafforzato? risponde: <<Carl Schmitt diceva che il sovrano non è colui che decide nello stato d’eccezione, ma colui che decide lo stato d’eccezione. (…)>>.
Per non parlare del redivivo Bertinotti che addirittura si spinge a sostenere: <<Andiamo verso una deriva neo-autoritaria>> facendo da sponda alle dichiarazioni di Renzi, Salvini, Meloni e Berlusconi i quali dimenticano a cosa ridussero il Parlamento nei periodi in cui furono al Governo e le riforme costituzionali da loro proposte.

Un’attenta lettura della Costituzione e dei Regolamenti Parlamentari in casi come questi sarebbe opportuna, in aggiunta al senso di responsabilità che un gruppo di persone che vorrebbe essere classe politica dovrebbe avere.

Da quanto ho riportato appare chiaro che siamo in presenza di una sorta di operazione che viene da più parti per mandare in crisi il Governo Italiano. Ulteriore indizio di questo disegno sono le dichiarazioni e le prese di posizioni in materia di interventi economici.

Ad esempio per giorni è girata la notizia rivelatasi una bufala che mentre la Germania stanziava – leggete bene stanziava e non attivava – risorse per 550 miliardi, l’Italia impegnava l’irrisoria somma di 25 miliardi. Solo dopo diversi giorni, forse, si è capito che le risorse finanziarie impegnate erano all’incirca equivalenti è che gli importi rapportati ai rispettivi PIL vedevano le cifre impegnate dal nostro Governo superiori a quelle degli altri Paesi UE, Germania compresa.

Altra fake news è quella relativa al ruolo della KFW tedesca: dal 2003,il Governo Berlusconi con vice presidenti Fini e Follini equiparò la nostra Cassa Depositi e Prestiti ai corrispondenti istituti tedesco e francese, per cui le opposizioni dovrebbero sapere che da tale data i debiti della CdP proprio come succede negli altri Paesi UE non entrano a far parte del debito pubblico. Su questo punto segnalo uno studio di Silvia Gatteschi del 5 novembre 2018 a cura dell’Osservatorio CPI dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Un ulteriore attacco strumentale al Governo riguarda l’attivazione del MES ossia il Fondo Salva Stati. Per capirlo non ci vuole molto, basta un minimo di onestà intellettuale. Tremonti su il Sole 24ore si vanta di aver proposto l’istituzione degli Eurobond già nel 2008 ed è questo il tema che pone il Governo cioè quello di mettere in comune il debito sovrano a livello di UE non certamente quello di creare le condizioni per smantellare gli asset strategici nazionali. Le osservazioni relative al MES sono su ciò che esso è oggi e non su ciò che dovrebbe essere a seguito della negoziazione in corso.

Ho provato a ricostruire attraverso una serie di riferimenti il dibattito in corso, la questione riguarda gli equilibri a livello internazionale, il ruolo dell’Italia e della UE e cosa ancora più forte ciò che dovrà essere fatto dopo l’emergenza sanitaria per uscire dalla crisi economica.

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