Coronavirus. Chiusure e Riaperture, non si capisce più niente!

di Redazione. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, a quando la tv a reti unificate e tutta la stampa facevano a gara per mandare in onda con dirette-fiume e lenzuolate di carta stampata i bollettini divulgati a tutte le ore del giorno sull’andamento della pandemia.

Oggi idem, anche se fortunatamente i numeri si tengono ancora bassi rispetto al boom pandemico dei primi mesi dell’anno.

Pur tuttavia, i contagi, i ricoverati e i deceduti stanno crescendo di giorno in giorno. E la rincorsa a divulgare i numeri in costante rialzo è ripartita, con gli “allarmisti” da una parte che prefigurano scenari terribili, fino ad un altro lockdown, e i “negazionisti” dall’altra che parlano di virus ormai depotenziato nella sua virulenza e ormai in grado solo di provocare qualche starnuto!

In mezzo, noi, i cittadini che assistono allo scambio di “cortesie” tra le due fazioni e che non sanno più cosa fare: se uscire con o senza mascherina, se prendere l’autobus o farsela a piedi, se, come e quando i propri figli torneranno a scuola e fine a quando durerà lo smart working.

Purtroppo la situazione emergenziale, seppure nella drammatica unicità, non è stata gestita da chi di dovere con mano ferma e decisa, come la gravità pandemica suggeriva. Provvedimenti tardivi e contraddittori: stadi chiusi e discoteche aperte, supermercati e librerie aperti, bar, ristoranti, cinema e teatri chiusi, spiagge aperte e palestre chiuse, scuole e uffici chiusi, tamponi si, tamponi no, mascherine al chiuso si all’aperto no… ma poi chi c’è a controllare!?

Un apri e chiudi e poi riapri ancora, più per accontentare oggi questi e domani quelli, alla ricerca del consenso politico pur di non scendere nei sondaggi, che per tutelare la salute dei cittadini.

Tutta questa approssimazione è la risultanza di un governo che ancora non sa che pesci prendere, anche perchè la comunità scientifica sino ad oggi non è che ci abbia capito un gran che, forse pure per il fatto che molti addetti ai lavori hanno preferito le dirette tv alle corsie degli ospedali e ai laboratori e hanno dismesso il camice per fare le soubrette.

Fatto sta che il virus non se ne è andato e la confusione regna sovrana: tra chiusure e riaperture, il Covid19 resta l’argomento del giorno, mettendo in secondo piano tutti gli altri gravissimi problemi che rischiano di dare la mazzata finale ad un Paese già a pezzi

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