Contro l’invasione di immigrati e per il lavoro italiano.
Il Movimento nazionale per la Sovranità radunerà tanti partecipanti, in misura molto maggiore alla manifestazione di marzo, quando sfilammo contro l’attuale assetto europeo, in un centro storico blindato. Stavolta la piazza brulicherà di persone civili e arrabbiate per la mancanza di lavoro e stanche di un’immigrazione clandestina sempre più invadente. Non siamo più soli io e Alemanno a raccontare un’Italia che vorremmo diversa da quella attuale; i nostri contenuti fanno breccia nel centrodestra, possono essere lievito di un polo sovranista, danno forza all’alternativa alla sinistra e ai cantastorie del grillismo. Vengono fuori le cifre vere della disoccupazione; emerge l’altra faccia di un governo che ora punta a parcellizzare la presenza degli immigrati in tutti i centri; non si rendono conto, a palazzo Chigi, di quanto siamo stanchi di subire. Ed è stato bello vedere ieri con noi, alla conferenza stampa in piazza – non a caso fuori dai luoghi istituzionali – personalità come Maurizio Gasparri e Gabriella Giammanco di Forza Italia, rappresentanti del movimento Patria come Alfredo Iorio, esponenti di categoria come Paolucci di Confinpresa, esponenti di associazioni politiche come Candida Pittoritto, di Futuro della Nazione. E ancora, l’annuncio dell’adesione al corteo, rivoltaci da Noi con Salvini: anche loro sfileranno con noi al corteo di sabato. Ecco, se il centrodestra ritrova la bussola dei contenuti, sarà più facile partire bene per la campagna elettorale delle prossime politiche. Fuori da ogni personalismo, dobbiamo offrire al nostro popolo la coralità di un’azione programmatica capace di tirare l’Italia fuori dalle secche di una crisi che sembra interminabile. Vergogna per chi pensa con i dati Istat di imbrogliare milioni di disoccupati. Ed è scandaloso dover assistere alla fuga dei nostri figli all’estero mentre noi pensiamo a dare la cittadinanza facile e due soldi senza dignità a quelli che scendono dai barconi.No, l’Italia deve pensare prima agli italiani, al loro lavoro, alla loro casa, al loro futuro, senza la pretesa di trasformarsi in madame accoglienza per i disperati che vengono da tutto il mondo.Quando sabato marceremo con le nostre parole d’ordine lanceremo anche un formidabile segnale di riscossa a tutta la politica: non illudetevi di aver tramortito la nostra gente, che non è affatto rassegnata. Chi sfilerà con noi ha deciso di continuare a lottare nonostante voi, signori del Potere. E lo farà consapevole della sua identità di popolo con una storia e una tradizione da difendere, assieme al futuro d costruire. Avvisiamo tutti gli incerti, la piazza di Roma ha bisogno di ospitare tutti quelli che non sopportano più questo modo di governare. Per qualche ora meno ticchettii sulla tastiera, più chilometri nelle strade del centro della Capitale. Il Potere teme più la protesta popolare dei tweet.
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